Dettagli Recensione
Viaggio tra profumi e follia
Un romanzo pervaso di aromi, di solitudini, di follia; un connubio tra realismo e fantasia.
Definito uno scritto geniale da tanta parte della critica, sicuramente lo è, in particolare nella creazione del protagonista, un reietto della società, un essere che non emana odore umano e non sembra avere sentimenti.
Ciò che colpisce di Jean Baptiste è la sua incomunicabilità col mondo, un'unica passione-malattia per i profumi e quell'aura di tristezza.
Un personaggio cupo, decadente, con tutte le caratteristiche giuste per essere odiato dal lettore nel momento in cui le sue idee strampalate portano ad azioni turpi; invece tra le mille sfumature psicologiche create dalla penna dell'autore, fa capolino la malinconia e la vicinanza a questo giovane, la comprensione per il percorso di vita subito che è sfociato in un qualcosa di anomalo e cattivo.
Quanto è cattivo il cuore di Jean? Possiede un cuore dentro a quel corpo che non emana odori?
E' nato con un'anomalia oppure le condizioni in cui è stato dato alla luce ed abbandonato lo hanno reso un mostro?
Suskind non propone una soluzione all'enigma, bensì un percorso, fatto di sensazioni, di volti, di morte, di ingiustizie.
Un romanzo dal sapore del fiele, un intreccio sapiente tra moralità e pazzia, per raccontare i risvolti dell'animo umano.
La scrittura è avvolgente, il dettaglio descrittivo approfondisce le immagini, i paesaggi, le atmosfere, i colori ed i profumi naturalmente, tema principe, scandagliato con un realismo da far trasudare le pagine sfogliate.
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Commenti
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mi ha provocato una strana sensazione questo testo: più trascorrevano i giorni post lettura e più aumentava il mio apprezzamento. Le immagini, le sensazioni ed i profumi sono pervasive, non si cancellano facilmente una volta chiuso il dorso del libro e riposto in libreria.
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