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L'ibisco viola
L'ibisco viola è uno di quei libri che portano con sé un messaggio tangibile.
La vita di Kambili non è facile.
La sua giornata è scandita da orari rigidi e inflessibili che lei e suo fratello Jaja osano trasgredire solo per brevi istanti, solo per parlare tra di loro o per comunicare con quel loro linguaggio segreto fatto di sguardi.
Kambili conosce solo la paura.
La paura di essere punita per il mancato primo posto a scuola, per aver fatto aspettare l'autista anche solo un minuto o a volte solo per aver taciuto o parlato. Le punizioni per la "trasgressione" sarebbero state terribili, inflitte da quello stesso padre per il quale nutre un amore quasi ossessivo.
Kambili e Jaja conoscono solo questo.
Ma un giorno vanno a soggiornare per un breve periodo con la zia Ifeoma e la loro vita cambia-
Un libro altamente complesso che rispecchia chiaramente le ripercussioni fisiche e psicologiche di un padre violento e contraddittorio.
L'ibisco viola è anche un libro con riflessioni sulla religione, su come essa possa diventare negativa se portata all'eccesso.
Ho amato anche l'ambientazione. Le trasformazioni civili e politiche del post-colonialismo in Nigeria non sono un mero sfondo alle vicende raccontate, ma un altro protagonista con una storia tutta sua da raccontare e che si intreccia inevitabilmente con quella dei protagonisti.
Un libro ricco e intenso. Da leggere.