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Passato vs presente 1-0
A differenza della protagonista di “Northanger Abbey” di Jane Austen, che vagava per l’abbazia alla ricerca di manoscritti misteriosi, rivelatori di storie oscure e atroci delitti, trovando invece solo lenzuola e liste della spesa, in “La casa delle sorelle”, la giovane avvocatessa Barbara si imbatte casualmente in qualcosa di ben più succulento, nascosto nella legnaia di Westhill House. Un diario. Le vicende di una donna, di una famiglia, di una casa, nell’arco di mezzo secolo.
La campagna inglese ci ha spesso regalato in letteratura atmosfere avvolgenti e affascinanti e anche in questo caso non delude le aspettative. Lo scenario è un’antica dimora inglese affittata per le vacanze natalizie da una coppia di avvocati che affidano alla solitudine dello Yorkshire la speranza di rinsaldare i frammenti del proprio matrimonio. Ma la vacanza si trasformerà presto in un incubo: una bufera di neve li costringerà a un isolamento forzato, senza riscaldamento, senza elettricità, senza viveri, mettendo così alla luce tutta la freddezza e l’incomunicabilità del loro rapporto.
A Barbara non rimane così che avvolgersi in una coperta con una tazza di tè e una candela, e immergersi nella lettura di questo manoscritto rimasto segreto per tanti anni. E mentre non può che chiedersi se la sua indipendenza e fierezza di donna moderna, che tiene la guardia sempre alzata anche nei confronti del marito, sia conciliabile con l’amore, la condivisione e le aspettative di coppia, ecco emergere dallo scritto il ritratto di una donna altrettanto moderna, Frances Gray. Una donna volitiva, tenace, ribelle ma piena di dubbi e contraddizioni: da una parte l’irrequieto desiderio di cercare una propria strada, anche a costo di rinunciare all’amore di una vita, dall’altra il bisogno di aggrapparsi alla solidità della casa, della famiglia, della terra.
Il romanzo si snoda su un duplice binario temporale, in una sorta di parallelismo tra le due figure femminili, tra passato e presente. Intense e avvincenti risultano le pagine dedicate a Frances, non solo per la complessità del personaggio, in cui si fondono dolorosamente durezza e fragilità, ma soprattutto per la capacità di appassionare il lettore coniugando il racconto di vicende familiari, venate dalla profondità dei sentimenti oltre che da una buona dose di suspense, alla narrazione di momenti della storia inglese come la lotta per il suffragio femminile, le due grandi guerre mondiali, la difficoltà dei reduci di guerra di reinserirsi nella società. Un contesto interessante, da cui la storia e la personalità di Frances traggono forza e credibilità. Non altrettanto convincenti, purtroppo, le pagine dedicate a Barbara, un personaggio a mio avviso poco riuscito, superficialmente caratterizzato ed emotivamente freddo, le cui vicende si svolgono in modo incolore e monotono fino all’epilogo, che ho personalmente trovato piuttosto deludente.
Peccato, perché il filone narrativo legato al passato risulta invece scorrevole e coinvolgente, nella sua semplicità.
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