Dettagli Recensione
Un grande scrittore poco conosciuto
Stop-Time di Frank Conroy. ...da dove comincio a parlarvi di questo libro? Dallo stile? Essenziale lineare e elegante o dalla trama che mi ha coinvolta in prima persona? Conroy racconta se stesso, la sua infanzia, adolescenza e giovinezza senza scontate spiegazioni ma immagini liriche forti e potenti. È un libro catartico, l'ha scritto per se stesso ed è per questo che è magnifico! Non c'è nessuna pacchettina sulla spalla del lettore, nessun facile sentimentalismo, nessuna allusione alla propria possibile disfatta se lui fosse stato una persona diversa. L'acume con cui scrive e spiega situazioni al limite della normalità, il suo distacco nello scrivere, lo stesso distacco immagino che l'hanno preservato e fatto vivere. Un libro direi quasi intimista o meglio, io mi sono rivista in tante parti nonostante i nostri sessi non coincidano, certe visioni di insieme non hanno una valenza femminile o maschile ma personale. I suoi conflitti interiori sono stati così ben descritti che fanno di questo libro un grandissimo romanzo. Una piccola menzione va alla Fandango editrice, la carta del libro e' lussuosa al tatto, c'è qualche errore nelle parole e qualche particolare fisico che non collima tra passato e presente ma nessuno è perfetto. Piccolo stralcio: "come avrei potuto preoccuparmi seriamente di non avere nulla da consegnare durante l'ora di matematica, quand'ero rintanato in una buca poco profonda, sotto una raffica di colpi di mortaio, con un cadavere adagiato contro la schiena e accanto un giovane tenente che piangeva isterico pensando alla madre? A risultarmi irresistibile, nei libri, era la chiarezza del mondo, il modo incredibilmente appagante in cui la vita acquisiva peso e diventava accessibile. La realtà erano i libri. Sulla mia vita, un'entità vaga e irreale, amorfa è appena percepita, senza un inizio ne' una fine, ancora non avevo preso decisione.