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Un'interessante analisi della società
Da grande amante dei romanzi di Mishima tale lettura si presenta come un obbligo. Quest’opera, scritta durante l’apice della vita dell’autore, è decisamente uno dei capolavori della sua produzione.
Scritto sotto forma di un Bildungsroman modernizzato, la vicenda è incentrata sulla vendetta nei confronti delle donne attuata da un anziano scrittore misogino. Questi si servirà di un giovane ragazzo, incarnazione della bellezza terrena e suo completo opposto, il quale, però, presenta un “difetto” in cotanta perfezione: l’omosessualità. Ciò è uno dei temi principali di questo romanzo nonché di moltissime opere dell’autore stesso. Qui verremo catapultati in un Giappone che non accetta ancora apertamente l’esistenza dei gay, ripudiandola e relegandola in specifici luoghi della città, ricorrenti in tutto il racconto. Sarà proprio in questi posti che il giovane protagonista inizierà ad uscire dal proprio guscio, a cambiare ed evolversi (per questo un Bildungsroman), e, a poco a poco, a sottrarsi dall’accordo con l’anziano letterato stipulato quando ancora era un ragazzo ingenuo e puro quasi da qualsiasi corruzione. Se il romanzo parte come simbolo di giovinezza e gentilezza, man mano che ci si inoltrerà nella storia i toni si faranno leggermente più cupi e pesanti dando spazio al formarsi della vera personalità del protagonista, il quale si rivelerà essere un vero narcisista innamorato solo di sé stesso. Prenderanno piede così i tipici temi della letteratura di Mishima, quali la morte, l’ossessione per la bellezza, ecc., coronati da riflessioni tipiche della cultura ed educazione giapponesi.
Lo stile di scrittura è abbastanza leggero, molto scorrevole, delicato e piacevole. È un romanzo che personalmente consiglierei tantissimo, soprattutto a chi come me è interessato alla società giapponese, alla sua occidentalizzazione ed evoluzione nel secondo dopoguerra.