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Il grande Gatsby
 
Il grande Gatsby 2016-09-15 18:18:23 Kira
Voto medio 
 
1.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
2.0
Kira Opinione inserita da Kira    15 Settembre, 2016
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Il Grande Flop-sby

Ho sentito talmente tante persone parlare bene di questo romanzo, che alla fine mi sono deciso a leggerlo. La prima cosa che mi fa storcere il naso è la prefazione scritta da Fitzgerald prima della seconda ristampa del 1934, in cui fa di tutto per difendersi dalle innumerevoli critiche che ricevette subito dopo la pubblicazione del libro e non attua il minimo sforzo per valorizzarne invece i suoi punti forti, ben pochi a mio avviso.
La trama è semplicistica, assolutamente banale, priva di colpi di scena e piena di fronzoli, artifici letterari con il solo e spudorato fine virtuosistico, ma assolutamente fine a se stesso. Lo scrittore vorrebbe far credere che ci siano altissimi significati metaforici dietro le sue massime e frasi ad effetto, tuttavia senza successo. Sarebbe possibile raccontare l'intera trama di questo romanzo in pochi minuti, forse secondi se in possesso di capacità di sintesi nemmeno tanto notevoli.
Il narratore che racconta eventi del passato, il classico personaggio enigmatico iniziale, la cui personalità si va man mano delineando durante il racconto, la storia d'amore celata e tormentata da anni, colma di nobili ideali, qualche sprizzo di perbenismo e insignificanti trasgressioni d'alcol di inizio novecento, infine la tragedia. Punto. Ecco il Grande Gatsby, considerato un capolavoro della sua epoca .... per me di capolavoro non ha nemmeno il titolo, sul quale lo stesso scrittore pare aver avuto diversi ripensamenti; ha optato palesemente per la scelta sbagliata, sembra il titolo di un romanzo per bambini. Non bisogna giudicare un libro dalla copertina (e dal titolo)! Ci dicevano un tempo, signori, questa è l'eccezione che conferma la regola.
Lo stile di scrittura è esageratamente sfarzoso, filosofico, a tratti enigmatico. Per ogni pagina sfogliata ci sono almeno un paio di elementi di trama che Fitzgerald ritiene per scontati, ancora una volta facendosi beffe di quella che lui ritiene essere insufficiente attenzione durante la lettura del suo amato romanzo o scarsa propensione letteraria del lettore, solo gli dei lo sanno... Ha tutta l'aria di essere una banalità travestita da grande letteratura del '900, i quali abiti sono stati cuciti con tessuti contraffatti.
Niente di originale, per nulla incisivo, un romanzo che non consiglierei a nessuno.

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Commenti

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Così critico forse io non sarei stato, tuttavia mi è sembrato molto (per usare un'espressione di un mio amico) un libro costruito un po' sul nulla: nè caldo nè freddo insomma. Sicuramente non è il capolavoro che molti si aspettano. Due cosa buone però, secondo me, le ha: la critica alla società americana prima della Depressione e il messaggio finale. Il resto è fumo.
Coraggiosa recensione comunque, complimenti!
Kvothe
16 Settembre, 2016
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Io l' avevo iniziato a leggere ma mi sono stancato quasi subito e non l'ho più riaperto. Il film l'ho trovato noioso e non l' ho finito, sono arrivato a circa metà e mi sono addormentato. Dopo questa recensione sono ancora più convinto a non riprendere il libro anche perchè ne ho di migliori da leggere. Recensione coraggiosa come ha detto il gigante, non tutti si prendono il rischio di criticare un classico. Pensavo di essere l'unico a cui non aveva ispirato più di tanto; tu sei stato tenace più di me e l'hai continuato fino alla fine, io purtroppo non ci sono riuscito e non posso esprimermi più di tanto. Veramente un peccato perchè a me gli anni 10' 20' 30' del 900 piacciono tanto.
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Kira
16 Settembre, 2016
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Grazie mille, mi fa piacere che ti sia piaciuta. Alla fine come in ogni valutazione di un'opera di qualsiasi tipologia, la cosa più importante è il gusto, io mi sono limitato ad esprimere quello che pensavo. Ritengo che ogni persona debba avere il semplice e spontaneo coraggio di essere critica quando ammira un quadro, quando legge un libro o quando ascolta una canzone, senza farsi condizionare dalla fama dall'autore dell'opera o da altri elementi interferenti. Il mondo sarebbe un posto migliore se tutti ragionassero con la propria testa e non con quella di qualcun altro!
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Kira
16 Settembre, 2016
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"Per odiare bisogna conoscere", non me la sarei mai sentita di recensire un classico del genere, senza nemmeno averlo finito. Ho concluso il libro nonostante mi abbia annoiato fin dall'inizio, forse sono stato più audace per questo che per aver scritto quello che pensavo. Comunque lieto che ti sia piaciuto il commento.
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Kvothe
16 Settembre, 2016
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Eh sì Kira hai ragione sarebbe un mondo migliore ma, purtroppo per la maggior parte è un mondo di pecore (non tutti per fortuna). Io il libro proprio dalle prime pagine ho desistito, con altri libri e anche altri film noiosi all' inizio ho continuato e alle volte sono stato ripagato, altre volte no, con questo proprio non ce l'ho fatta pensa te ahahah ma infatti ti stimo per questo. Il mondo è bello perchè è vario.
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