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Ada o ardore
 
Ada o ardore 2016-09-14 06:03:49 Cristina72
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Cristina72 Opinione inserita da Cristina72    14 Settembre, 2016
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L'orrore e l'ardore di Ardis

“... e nel pronunciare il nome alla russa gli diede il suono della parola «ardor»”.
Romanzo dallo stile raffinato e un tantino snob, ricco di digressioni dotte, giochi di parole, citazioni, ammiccamenti, frasi in russo e francese.
Fra tutto questo, si articola una storia d'amore che infrange il tabù dell'incesto con tale grazia da indurre il lettore a chiedersi dove stia in realtà la perversione, che emerge a tratti come in un surplus di erotismo per lo più sfumato, per riguardo vero o simulato verso quella che non senza malizia è presentata come una “cronaca familiare”.
L'influsso proustiano e i continui rimandi, nella prima parte, allo scrittore francese, giustificano tutto, nell'incanto della memoria:
“Mi ricordo sempre quell'azzurra mattina sul balcone, quando tu mangiavi una di quelle tartines au miel, che in francese sono tanto più buone”.
Si parla di Ada, figura femminile enigmatica, sensuale, viziosa, una via di mezzo tra l'Albertine di Proust e la Micòl di Bassani, sullo sfondo di un' “Antiterra” dove la collocazione geografica dei paesi avvicina Stati Uniti e Russia, rispecchiando il background culturale dello scrittore.
Ad Ardis Hall, tenuta di famiglia immersa nel verde, avvolta fin dall'inizio dal velo soffuso e nostalgico del ricordo, si accende la passione tra i due giovanissimi “cugini”.
Impeccabile l'affresco che Nabokov ne tratteggia, con parole che incantano come musica e disdegnano tra le righe chi non riesce ad immergersene: “Ada, gli ardori e gli alberi”.
E' l'incontro, crudo e soave, tra due corpi dissoluti e due anime legate indissolubilmente.

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Ciao Cristina. Bel commento, anche se non conosco il libro. L'accostamento a Proust dice molto.
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
15 Settembre, 2016
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Grazie, Emilio. Sono convinta che Nabokov conoscesse anche "Il giardino dei Finzi-Contini": qualche passaggio ricorda il romanzo di Bassani, che sempre a Proust fa peraltro riferimento.
Ciao Cristina, Ada è la mia lettura attuale, iniziata ieri sera e sono certa che sarà una belle esperienza letteraria. Il giardino dei Finzi- Contini segue in qualche modo la Recherche di Proust? Personalmente non ho notato similitudini, nonostante amante di Proust, sarà stato perché il libro di Bassani non mi è piaciuto. Avevo trovato interessante solo la parte centrale in cui parlava del periodo '38 con l'introduzione delle leggi raziali, per il resto non mi ha lasciato nulla, nemmeno la prosa mi era parsa degna di nota. Magari dovrei rileggerlo più avanti, ma sarà dura.
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