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Il passato non ti molla mai
Fra tutti i libri della Morton questo è decisamente quello che mi è piaciuto meno, anche se resta comunque un buon romanzo.
La vicenda ruota tutta intorno al Milderhust Castle, dimora del famoso scrittore Raymond Blythe e delle sue tre figlie: due gemelle e una bimba più piccola. Tutti i membri della famiglia hanno qualche paturnia: chi soffre di ansie varie, chi ha momenti di buio totale, chi non riesce a lasciare il castello e chi è proprio pazzo. Tutto ciò nasce da alcune vicende capitate all'interno della famiglia e del castello, e che hanno segnato tutti in maniera indelebile. Si tratta di episodi molto tragici, i cui traumi si ripercuoteranno anche a distanza di anni. Oltre a tutto ciò ci mette lo zampino anche il destino, e tutto andrà a rotoli.
Si tratta di una trama molto complicata da spiegare in quanto è molto intrecciata e piena di sfaccettature, mi è piaciuto molto inoltre che alcune cose siano state solo accennate o lasciate all'intuito del lettore, senza essere spiegate apertamente. Forse però proprio la complessità della storia e la ricchezza di particolari, ha fatto sì che in alcuni punti il romanzo risultasse un po' pesante e un po' lento. La parte finale soprattutto mi è sembrata un po' ingarbugliata tra la finta confessione, l'aggiunta seguente di ulteriori dettagli, i dubbi successivi e infine il finale vero e proprio: avrei preferito qualcosa di più lineare.
Avendo letto diversi libri della Morton, posso dire che l'elemento comune in tutte le trame è il destino che con inconvenienti o coincidenze, piomba nelle vite dei protagonisti fino a rovinarle completamente. Sono libri che lasciano sempre un pochino l'amaro in bocca per come vanno le cose, pieni di rimpianti e rimorsi "e se invece...", fa molto riflettere su quanto si può fare tutti i progetti del mondo, ma la vita ci mette un secondo a rovinarteli.