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Destini incrociati e speranze consolidate
A Holt la forza di un paesaggio dirompente ed il fluire del tempo scandiscono giorni ripetuti e silenti, tra nuovi protagonisti e graditi ritorni, abbracciando memoria e speranza.
Se " Canto della pianura" segnava un nuovo indirizzo, nella solitudine e mestizia di fondo di una vita che rifletteva sentimenti ancora embrionali, in " Crepuscolo " crescono relazioni importanti, anche lontane, inizi sorprendenti, complessi intrecci famigliari che avvolgono eta' differenti, una neo-dimensione di se' e, per contro, volti e maschere di violenza e follia.
Victoria, con la figlia Katie, ha lasciato Holt per affrontare gli studi universitari, i fratelli McPheron vivono la propria quotidianita' con certezze affettive consolidate, Tom Guthrie ha intrapreso una nuova storia sentimentale.
I rapporti intrafamiliari accendono la narrazione, il piccolo DJ si prende cura dell' anziano nonno, mentre Betty e Luther vivono grazie al sussidio statale e faticano ad accudire i figli Joy Rae e Richie e Dena e' una ragazzina che convive con le ansie quotidiane e i turbamenti sentimentali della madre Maggie.
E poi la premurosa assistente sociale Rose Tyler, la dolce infermiera Linda, mentre una figura violenta e brutale irrompe minacciosa.
La profondita' della vita impressiona e percuote ogni istante e risuona una verità che è realta' descrittiva, cruda violenza, o, per contro, espressione di sensibilita' e tenerezza.
Lo sguardo dell' autore volteggia super partes mantenendosi oggettivo, glaciale, in una narrazione quasi documentaristica, gli accadimenti evolvono da se', in un flusso continuo, seguendo un destino inesorabile o solo inafferrabile.
Ed allora i protagonisti si buttano a letto sfiniti, confortati oppure no, demoralizzati oppure no, da ricordi e pensieri famigliari logorati dal tempo.
Eppure non mancano colpi di scena, cambi di rotta improvvisi, inaspettati, ed una forza interiore che trascina ogni singola storia.
C' e' uno scambio intra-generazionale, un rapporto ed un accudimento tra anziani malconci, indifesi, offesi, e bambini prematuramente cresciuti, responsabilizzati, ma affettivamente soli, in un sorprendente ribaltamento di ruoli.
E poi c'e' la trasandatezza di un mondo di adulti-bambini, egocentrici, irresponsabili, inconcludenti, arresisi ad una bieca quotidianita', declinanti la genitorialita' o che non la hanno mai conosciuta.
Ed allora i bambini non sono per niente sorpresi da ciò che vedono, oppure si fermano sulla soglia e guardano l' impossibile, a volte si addormentano in quello stesso posto che un tempo era stato così piacevole e comodo.
Spesso sono il volto della saggezza, e della speranza, ed allacciano delle relazioni personali profonde e struggenti.
È una piccola comunità che si autoalimenta, quella di Holt, ogni vita, e storia, entra a fare parte della sua storia, a volte ne esce, e se resta tesse intrecci insperati e complessi.
I giorni si susseguono, e con l' arrivo del Natale, in quel breve momento, ciò che solitamente succedeva nelle case sembra avere una scarsa importanza.
La crescita accarezza i tempi della vita, ma prevalentemente i rapporti umani e se stessi, quell' entrare in contatto con elementi ed affetti assenti, negati o dimenticati.
Cambia lo stile narrativo che si avvale di un ritmo incalzante, di dialoghi fitti, alternati ai soliti silenzi, di vita vissuta, della semplice quotidianita' dei protagonisti.
Haruf sa introiettare e metabolizzare il fluire degli eventi, amalgamando stile e contenuto, in un insieme armonico che stupisce per equilibrio, forza espressiva, coinvolgimento.
Gli accadimenti si susseguono, trascinandoci in un vortice esistenziale, ed udiamo persino il frastuono del silenzio.
C' e' sempre, la' fuori, un mondo crudele, bestiale, violento, ma prevale la possibilità' e la certezza della condivisione e della tenerezza, trattasi del fluire della vita nella propria complessita' e coralita'.
Bellissima, a questo proposito, la nascente storia d' amore tra Harold McPheron e Rose Tyler, così' lontani per professione e carattere, eta' e vita vissuta, ma accomunati da un inesplicabile senso di appartenenza, dalla gentilezza, dalla semplicità' dei sentimenti, dalla proprie sofferenze e dalla capacità' di ascolto.
A Holt, come sempre, ogni cosa ritorna all' inizio, ma qualcosa e' cambiato...
".... Intanto, all' esterno della casa , fuori dalla stanza silenziosa in cui erano seduti, Il buio inizio' ad avvolgere le strade.
Presto i lampioni si sarebbero accesi tremolando, per illuminare tutti gli angoli di Holt.
Ed ancora più in la', fuori città, sugli altipiani, si sarebbe alzato il vento, avrebbe soffiato negli spazi aperti senza trovare ostacoli sui vasti campi di grano invernale, sugli antichi pascoli e sulle strade sterrate, portando con se' una polvere pallida mentre il buio si avvicinava e scendeva la notte. E loro erano ancora seduti insieme nella stanza, in silenzio, il vecchio con questa donna gentile tra le braccia, in attesa. "
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Commenti
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Mi piacciono i romanzi corali e dalle tue parole sembra che valga davvero la lettura, ma aspettiamo "Benedizione"!
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