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Canto della pianura
 
Canto della pianura 2016-08-18 20:12:37 68
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    18 Agosto, 2016
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Vite spezzate e possibili rinascite.


" Canto della pianura " ( 1999 ) e' il primo volume ( cronologicamente ) della " Trilogia della pianura ", cui seguiranno " Crepuscolo " ( 2004 ) e " Benedizione " ( 2013), opera che rappresenta e descrive mirabilmente il flusso del tempo, le stagioni della vita e le relazioni all' interno di una immaginaria cittadina del Colorado, Holt.
Ogni singolo volume si avvale di unicita', della stessa ambientazione, di protagonisti che in parte ritornano a narrare l' esistenza nella propria semplicità temporale e complessita' relazionale.
Ogni episodio va letto ed interpretato singolarmente, tralasciando per il momento analogie, variabili stilistiche ed intrecci narrativi.
In " Canto della pianura " seguiamo le vicende di una decina di personaggi. Vi è' la famiglia di Tom Guthrie, professore di storia lasciato dalla moglie Ella, donna sola, depressa e i loro due giovani figli, Ike e Bobby, che soffriranno l' assenza della madre.
Ed ancora Maggie, insegnante dal cuore d' oro, Victoria, giovane studentessa incinta e senza tetto, i fratelli McPheron, due vecchi lupi solitari, agricoltori da sempre.
È un intreccio di vite spezzate che rinascono laddove sembravano finite, inciampano nei dolori dell'esistenza, nella furia del quotidiano, negli imprevisti della gioventù, si allontanano da un difficile presente ma alla fine ritornano, riscoprono un senso ed il calore di una famigliarita' inaspettata, elaborano assenze protratte e riannodano relazioni smarrite, riaccendono una vita segnata stringendosi agli affetti più cari.
Si racconta di una melodia dell' esistenza, di una sonorità di luoghi, oggetti, anime, uniti da quella essenza, a tratti nebulosa, ma sempre presente, la cittadina di Holt.
Questa e' uno spazio delimitato che crea ed amalgama da sempre storie e protagonisti, dove slngoli eventi e complessita' narrativa si legano in un' ambientazione per lo più' cupa e silente.
Persino i luoghi respirano un' anima decadente, e così' " la sera era carica di un senso di solitudine ", sono animati, " la brezza notturna scompigliava le ultime foglie " o con un alone di trasparenza " la casa era pallida ".
I personaggi si muovono e dialogano lentamente, legati da un filo invisibile, e il loro sguardo velato da occhi di un bianco-azzurrino come carta sottilissima sembra sempre rivolgersi altrove.
Ed allora i monologhi divengono dialoghi solo apparenti e si respira una solitudine manifesta.
Ci si conosce da sempre, ad Holt, ma " questi sono tempi folli. Certe volte penso che non ci siano mai stati tempi più folli di questi ".
Tutti portano delle ferite, dentro, la cui guarigione e' lunga, insperata, complessa.
Poi un cambio di rotta, le relazioni si consegnano alla speranza ed il nucleo diviene ll senso della famiglia, il desiderio di un caldo focolare.
C' e' chi cercherà di superare un' adolescenza acerba ed un burrascoso passato sentimentale con la meraviglia della maternita', chi rinuncera' alla propria solitudine secolare, scoprendo l' affetto della condivisione e dell' accudimento, chi uscirà da un abbandono doloroso legandosi ai propri figli, chi vivra' il distacco come dolorosa presenza, consapevole di un nuovo inizio, chi si perderà in un amore ideale.
È questa la circolarita' di Holt, sospensione atemporale, paesaggio dell' anima, dove si sente il vento gemere e rumoreggiare e la neve sfreccia in rapide improvvise e dove, guardando il cielo, si distingue il tremolio delle stelle, pure e fredde.
È una armoniosa presenza, una creatura plasmata dalla penna di un cesellatore fine e paziente grazie ad un linguaggio minimale, essenziale, che diviene lirico, descrittivo, e niente è fuori luogo, superfluo, eccessivo.
I dialoghi esprimono forza e sentimento, travolti dalla crudeltà' di una natura spietata e parlante, tremendamente vera in quegli eccessi descrittivi ed iperrealistici ma rappresentativa di un senso del tutto.
È un angolo di una provincia americana conosciuta, in cui la natura selvaggia penetra nel quotidiano, violenza e crudelta' si contrappongono a famigliarita' e condivisione, il puritanesimo a vite esecrabili e dissolute, una solitudine estrema ad un desiderio di amore, in un paese di eccessi.
Tra le pagine emerge distintamente la forza di un desiderio e la speranza di un cambiamento, ancora possibile, ed allora i monologhi si trasformano in dialoghi, l' attesa in azione, il desiderio in sentimento.
In fondo, l' uomo può sempre redimersi, imparare dagli errori pregressi, ripartire, ed in questa possibile rinascita sta la speranza in un futuro che sia degno di essere vissuto, sempre.

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Commenti

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Molto bella la tua recensione.
La riscoperta dell'autore da parte dell'editoria italiana ha avuto molta fortuna. Vedo che qui c'è pure qualità.
In risposta ad un precedente commento
68
20 Agosto, 2016
Ultimo aggiornamento:
20 Agosto, 2016
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Indubbiamente trattasi di un testo qualitativo, sotto molti aspetti vicino alla mia idea di letteratura ed ai miei gusti, anche se attendo la lettura dell' intera opera per un giudizio esaustivo e definitivo!!
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