Dettagli Recensione
Presto arriverà la Primavera...
Un nuovo autore, un nuovo amore.
Sì, perché non avevo ancora (ahimè) letto nulla di suo, per fortuna però, non è mai troppo tardi per incontrarsi...ed innamorarsi.
Fante ci regala questo romanzo dal sapore autobiografico, ci racconta quanto sia stato duro essere figlio di immigrati in America, nascere in una famiglia povera, cattolica, dove la povertà la percepisci in ogni cosa, la respiri dal naso e dalla bocca, ti invade...e non ti abbandona più, un po' come la fame, un po' come il marchio di "straniero".
Ma lo fa attraverso lo sguardo di un quattordicenne, quindi con la leggerezza e la rabbia tipiche di quell'età...nessun pietismo, nessun sentimentalismo gratuito.
Arturo Bandini è un ragazzino con il desiderio di essere diverso da quel che è, lo struggimento di un amore adolescenziale non corrisposto, la vergogna di essere povero e la passione per il baseball...combattuto tra l'adorazione e l'odio verso il padre, ai suoi occhi forte e solido, ma anche causa del dolore di sua madre.
"Sei un uomo in gamba, papà! Stai uccidendo mamma, ma sei magnifico!"
Svevo Bandini è un "uomo" orgoglioso, orgogliosamente italiano, tutto d'un pezzo, rabbioso e arrogante anche di fronte ai fallimenti di una vita che non gli ha mai regalato nulla, se non una moglie devota e innamorata che, probabilmente, neanche merita...
Maria è una donna dalla fede incrollabile, la sua dignità supera qualsiasi mancanza materiale, il suo dolcissimo essere madre e il suo amore sconfinato e "ingiustificato" per un uomo granitico e indegno...(o forse solo disperato) la rendono forte, ma non immune al mal d'amore.
Ed eccoli lì, a combattere ogni giorno contro una vita che non li risparmia di nulla, ad aspettare Primavera... Svevo per poter lavorare, Arturo per giocare su un campo da baseball, Maria per tornare a credere nell'amore...tutti in attesa di un nuovo rifiorire, desiderosi di giocare ancora una partita col destino.
"Presto arriverà la primavera, – disse.
– Certo! –
In quello stesso istante, qualcosa di freddo e minuscolo gli sfiorò il dorso della mano. Lo guardò sciogliersi, un piccolo fiocco di neve, a forma di stella..."
Ed eccola qui, la speranza, la voglia di crederci ancora...