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I terribili segreti di Maxwell Sim
 
I terribili segreti di Maxwell Sim 2016-08-13 12:40:46 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    13 Agosto, 2016
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I "Four Quartets" di Jonathan Coe

C’è tutta la tradizione letteraria britannica in questo bel libro di Jonathan Coe, “I terribili segreti di Maxwell Sim”, dall’ispirazione ai temi del romanzo picaresco, che dal settecento in poi ha dato un’impronta determinante allo sviluppo del novel fino ai giorni nostri, all’influenza palese, in alcuni episodi, della corrente gotica, la più idonea a creare quella atmosfera di suspense così gradita ai lettori. Né si può ignorare che uno dei temi centrali del romanzo sia il tentativo spasmodico di superare il conflitto padre-figlio, un diverso ma altrettanto efficace viaggio riconciliatore di Ulisse verso Telemaco e viceversa, sulle orme dell’insegnamento di Joyce.
Ma ciò che appare estremamente originale e interessante in questo romanzo è la struttura dell’opera, che non può né deve essere sottovalutata. Sulla scia dei “Four Quartets” di T. S. Eliot, che vengono ripetutamente citati perché versi cari al padre del protagonista Harold Sim, lui stesso poeta, il romanzo si sviluppa in quattro parti fondamentali, all’interno delle quali sono inserite quattro storie sottotitolate “Acqua: il disadattato”, “Terra:la buca delle ortiche”, “Fuoco:la fotografia piegata”, “Aria: The rising Sun”: i quattro elementi come quattro quartetti, leitmotiv del romanzo, quattro novels in the novel. L’ultimo capitolo, “Fairlight Beach”, riepiloga gli eventi e svela il vero significato dell’opera.
Al protagonista, Maxwell Sim, il cui nome è estremamente significativo, perché fa riferimento alla scheda telefonica, memoria di fatti, eventi, messaggi e spostamenti di ogni individuo che viva quest’epoca tecnologicamente avanzata, è affidato il compito di ripercorrere il passato durante il suo viaggio verso il futuro. Ed è qui che di nuovo ci si riporta ai “Four Quartets” di Eliot, i cui versi sono un chiaro riferimento alla teoria bergsoniana del tempo, fluire continuo di passato,presente e futuro, in cui ogni attimo di ciascuno è contenuto nell’altro. Dunque la memoria permette non solo di rivivere momenti passati, ma di procedere verso il futuro con maggiore consapevolezza e conoscenza.
La storia di Maxwell Sim, le sue vicende personali, i suoi rapporti con il padre, con le donne e con gli amici, il suo identificarsi con il navigatore solitario Donald Crowhurst, mistificatore e “disadattato”, non sono altro, tuttavia, nell’intento di Coe, che il mezzo per esplicitare una sorta di teoria del romanzo. Egli è il nucleo intorno al quale il romanziere raccoglie e sviluppa temi a lui cari, inserendo episodi, avvenimenti e riflessioni, tratti dall’esperienza personale. Dunque è anche questo il lavoro dell’artista: creare un’opera che abbia uno schema costruito quasi geometricamente, che possa comunque essere letta e recepita ai livelli più diversi, che tenga desta l’attenzione del lettore, senza risultare pedante o noiosa. E Coe vi è riuscito, una volta ancora, in maniera eccellente.
Una menzione particolare merita la copertina dell’edizione universale economica Feltrinelli, curata da Alessandro Lecis e Alessandra Panzeri, che contiene tutti i temi fondamentali del romanzo.

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Commenti

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Non conosco Coe dovrò rimediare. Da dove comincio?
Io ho letto La casa del sonno, La famiglia Winshaw,Numero undici e questo appena recensito. Numero undici è meglio leggerlo dopo La famiglia Winshaw, perché c'è qualche riferimento. La casa del sonno che ha riscosso un grande unanime successo a me è piaciuto meno de I terribili segreti di Maxwell Sim. Ti consiglierei perciò di cominciare da questo. Non ho letto gli altri. Mi ripropongo di farlo perché trovo che Coe sia davvero un grande scrittore. Buona lettura.
Emilio Berra  TO
14 Agosto, 2016
Ultimo aggiornamento:
14 Agosto, 2016
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Molto interessante la tua recensione, Anna Maria.
Non conosco l'autore, se non di nome e non sapevo individuarne il livello letterario. Le 5***** assegnate sono inequivocabili. Con quali opere si potrebbe cominciare ?

P.S. Ho letto solo ora la risposta data a Mario : esauriente. Grazie.
Grazie a te, Emilio.
Anna Maria sei la nostra commentatrice ufficiale di Coe.
Davvero prezioso il tuo commento perchè si percepisce la conoscenza maturata sull'autore
Grazie Silvia.
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