Dettagli Recensione
Trasparenza totale? ...no, grazie!
Una lettura, questa, che esula un po' dal mio genere letterario, non amando io la fantascienza, la distopia, il futurismo e quant'altro mi porti troppo lontana dal mondo reale, ma questo romanzo pur rientrando in tale genere tratta argomenti piu che mai attuali, certo amplificati ed esagerati nei numeri, ma non poi così lontani da noi...
L'autore ha immaginato, in un futuro non troppo distante, una fetta della società completamente votata alla tecnologia, ai social, alla condivisione, alla trasparenza e alla totale rinuncia del buonsenso e della ragione.
Un rapido avanzare del predominio della tecnologia, che mascherandosi da "aiuto" per la società, in realtà non fa altro che monopolizzarla, annientando qualsiasi diritto di essere anomino, fuori obiettivo.
Ci troviamo di fronte ad una protagonista completamente plasmata, inebetita, paladina dell' "essere online" a tutti i costi e schiava del "piacere a tutti".
Con tutto ciò che segue e ne consegue.
Quello che mi è piaciuto, però, nel romanzo, è il fatto che riesca a far arrivare forte e chiara la sua posizione "contro", proprio attraverso la descrizione enfatica di un mondo super tecnologico e "trasparente".
Attaverso il trionfo dell'essere sempre in vista, del conoscere tutto di tutti, arriva l'orrore derivante da questa totale assenza di privacy, considerata un "furto" nei confronti delle altre persone.
Il contraddittorio emerge in poche occasioni e attraverso pochi personaggi, ma quando accade ha una grande forza incisiva.
Trovo che il libro non avrebbe potuto avere un finale diverso da quello che Eggers gli ha dato, senza cadere nell'ovvio...e l'ultima, l'ultimissima frase è davvero agghiacciante.
La scrittura non è "alta", ma io trovo che sia assolutamente in linea con l'ambientazione e con il tema affrontato.
Inutili i paragoni con Orwell e il suo "1984": viaggiano su binari diversi, sia per la qualità stilistica, sia perché in uno troviamo un mondo tiranneggiato da un potere politico, nell'altro il monopolio e il totalitarismo provengono dal potere economico e dal "progresso scientifico".
Un romanzo che scorre bene e che, prima che sia troppo tardi anche per noi, sarebbe bene leggere.
"Non siamo destinati a sapere tutto, Mae. Hai mai pensato che forse la nostra mente è delicatamente calibrata tra il noto e l’ignoto? Che la nostra anima ha bisogno dei misteri della notte e della chiarezza del giorno? Voi state creando un mondo di luce sempre accesa, e io credo che essa ci brucerà vivi, tutti quanti."
Questo passaggio mi piace molto...e racchiude un po' tutto il senso del romanzo.