Dettagli Recensione
Presente e futuro apocalittico e riscoperta di un
È l' alba di un nuovo giorno e Londra si appresta a vivere un sabato particolare, in uno scenario apocalittico con il terrore costante di possibili attacchi terroristici e di un intervento armato in Iraq, divisa tra pacifisti e guerrafondai, giovani manifestanti e conservatori attempati, in un momento storico segnato e stravolto da una neo-percezione del reale e da una quotidianità ormai popolata da incubi ricorrenti.
La citta'( siamo nel 2003 ) e' una megalopoli della contemporaneità', insonne, grigia, glaciale, percorsa da una rumorosa silenziosita', attraversata e percossa da un enorme serpente umano, mentre sirene in lontananza si sovrappongono a rumori molesti ed improvvise scie luminose squarciano il cielo.
Henry Perowne è un neurochirurgo di fama, uomo di scienza, logica, razionalità, avvezzo a salvare vite, a ridare speranza, scansando per principio ogni possibile sogno o artistica divagazione.
Vive di una ricchezza ordinaria, costruita su rigide consuetudini, di rituali borghesi, di un lavoro che richiede ordine, disciplina, self-control, il rispetto di codici e protocolli..
Affacciato ad una finestra all' interno del proprio lussuoso appartamento, osserva l' esterno ed i suoi accadimenti, o presunti tali, scruta se stesso, e le proprie percezioni, chiedendosi quale sia il confine tra lecito ed illecito, reale ed immaginario, etica e deontologia, affetti più' cari e vita vissuta, pericoli incombenti o semplice paura di perdere certezze consolidate.
È in questa realtà ovattata ed ammantata di sacralità ed immobilismo che si appresta a vivere 24 ore di ordinaria follia in un viaggio senza ritorno, che ridefinira' il senso di una vita, pubblica e privata, ed il suo rapporto con gli altri ed il mondo.
Ma gli altri obiettivamente chi sono? Per lo più persone lontane dal suo modus vivendi, con lavori, inclinazioni, cultura differenti, sconosciuti che d' improvviso, per caso, incrociano ed attraversano la sua quotidianità' entrandone ed uscendone a proprio piacimento, uomini soli, abbandonati, disperati, affetti da patologie incurabili, o solo schegge impazzite e fuori controllo.
E poi ci sono i suoi famigliari, una moglie che ama e con la quale da sempre, oberato di lavoro, vive solo i ritagli di tempo, un suocero che fa i conti con la propria genialita' di poeta maledetto, una madre affetta da demenza che stenta persino a riconoscerlo, ed i suoi due figli, che hanno imboccato strade diverse, con velleità' artistiche, la musica e la scrittura, sognatori, ma anche con idee ben radicate di moralità' e civilismo, poco affascinati da lui, dal suo rigido e bieco conservatorismo e da una ricchezza espressione di mera apparenza.
E che dire della realtà' socio-politica nazionale ed internazionale, che fagocita ogni sogno e speranza, tra minacce terroristiche e oscure manovre politiche?
È da qui che nasce e si sviluppa uno psico-thriller che rimescola continuamente le carte in tavola, intrecciando situazioni e ruoli in una suspance protratta, in una attesa che insegue gli accadimenti e da essi e' travolta, azzerata, ridefinita.
Si entra in un tunnel dell' esistenza, come un trapano all' interno di un cervello malato, per cercare di scovare, e rimuovere, quel male invisibile, silente, ivi insediatosi lentamente, e che sta minacciando la nostra vita.
È' una lotta contro il tempo, spettatori di un reale che non ci appartiene totalmente, e basta poco per ribaltare e contraddire sensazioni ed accadimenti.
C' e' una immagine precisa, spietata, terrorizzante, della durata di pochi secondi, che riaccende una coscienza sopita, risvegliandoci da un sonno protratto, quando tutto sembra perduto e poi, quasi per caso, miracolosamente ritrovato.
Allora la vita riemerge, non nel proprio immutato mostrarsi, ma nel suo significato primario e nella nostra percezione di priorità'.
Ci riaffacceremo a quella finestra, 24 ore dopo, tra i fumi di una città' smantellata e provata dagli ultimi accadimenti, consapevoli che lo scorrere del tempo segue una logica solo in parte dettata da noi e che spesso si combattono battaglie che non hanno ragione di essere e che contengono i prodromi della sconfitta.
Siamo impauriti, confusi, esausti, non serbiamo rancore, ne' desiderio di vendetta. La vita scorrerà' nel mare di gioie e dolori, e la nostra inquietudine si placherà' con gli anni e la maturità'.
Londra rimarrà una città indifendibile, in attesa, aihme', della sua bomba, ( ed il futuro dirà' cio') nuovi attacchi saranno inevitabili, perche' i tempi sono terribili, ma queste sono solo ipotesi.
Alla fine della giornata, sfiniti, non resta che aggrapparci alle poche certezze rimaste ed a quello che abbiamo di più caro. " Ci accomodiamo intorno a lei, al suo pigiama di seta, al profumo, al calore, a quel suo corpo adorato, facendoci più' vicini. Nel buio le baciamo la nuca. C'è' sempre questo, ecco un pensiero tra i pochi rimasti. Poi sarà' : c'è' solo questo. E alla fine, in caduta, lieve: questo giorno e' passato."
Un affresco crudo dell' oggi intriso di sensibilita' intellettiva, una moltitudine di idee, ipotesi, dissertazioni tra politica, sociologia, medicina, psicologia, in una narrazione corposa e poliedrica che sconfina nella prolissita' ma che sa anche esprimere egregiamente, con un certo pessimismo di fondo, l' incubo di un mondo impaurito e con certezze negate.