Dettagli Recensione
Difficile vivere, difficile morire
Con il suo incedere tragico e disgraziato, realistico e fortemente satirico, Mo Yan propone piu' di un cinquantennio di storia cinese ripercorrendo gli eventi della riforma agraria, delle comuni popolari, quindi la morte di Mao Zedong e la piu' recente apertura al capitalismo.
Lo fa attraverso il massiccio e magistrale sviluppo di un personaggio chiave, Ximen Nao, ricco proprietario terriero condannato a morte e destinato a reincarnarsi per ben sei volte.
La vicenda e' tremendamente corposa e guarnita di numerosi personaggi , impareremo sfogliando le pagine ad odiarli o ad amarli, mentre le vite di Ximen Nao si succedono l'una dopo l'altra.
L'asino tanto amato, il toro fedele fino alla morte, il buon maiale guerriero, l'assiduo cane, la piccola scimmia mordace ed infine, purificato da ogni traccia di odio, la rinascita umana.
Il volume e' di mole impegnativa e Mo Yan tratta argomenti di disperato clangore sociale, eppure l'armonia letteraria dispensata tra le pagine imbeve la lettura di grazia ancora piu' iridescente tra tanta miseria, offrendoci pezzi di rara bellezza e figure indimenticabili .
Privo di false speranze che addolciscano l'accanimento del destino, le atrocita' del sistema e la crudelta' insita nell'uomo, la neve bianca e soffice non e' preludio di una fiaba quando la fame ed il freddo smorzano i sogni nel grembo di un bambino vestito di stracci.
Cambia talvolta il soggetto narratore ed il filo temporale non sempre e' lineare, ma quando l'abilita 'dello scrittore e' inattaccabile ogni cavillo si supera scivolando in bassa marea.
Caustico, epico, amabile, e' stato un compagno di tanti giorni che mi e' spiaciuto salutare e a cui perdono gli ultimi capitoli un po' troppo frettolosi.
Sara' che le righe, man mano si avvicinano all'epilogo, se ne vanno così, come una caramella al rabarbaro.
Buona lettura.
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Commenti
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dal punto di vista sociologico direi che ogni romanzo di Mo Yan e' egualmente utile, dal punto di vista storico il testo ripercorre un cinquantennio circa di Cina, quindi una visione piuttosto ampia.
La mole e' indubbiamente notevole, sono 600 o piu' pagine fittissime, pero' ribadisco, 600 pagine scritte da chi sa farlo son meno faticose di chi ne scrive 100 male. Anzi, mi e' mancanto un ampliamento delle ultime due reincarnazioni che avrebbe potuto approfondire ma che ha chiuso piuttosto di fretta.
Per me e' molto bello e lo consiglio vivamente, ci sarebbe da capire se hai gia' letto Mo Yan, perche' non e' scontato piaccia.
Se lo hai gia' letto e apprezzato, con questo titolo direi che sei in una botte di ferro.
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