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Dora Bruder
 
Dora Bruder 2016-07-16 07:05:21 catcarlo
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
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catcarlo Opinione inserita da catcarlo    16 Luglio, 2016
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Esile ma toccante

Questo sottile librettino di neppure centocinquanta pagine potrebbe all’apparenza sembrare banale, con il suo affannarsi a ricostruire la vita spezzata di una ragazza di origini ebraiche a Parigi agli inizi degli anni Quaranta: la bravura del suo autore sta nel far sì che si trasmetta a chi legge la sua crescente passione per una simile ricerca – e, soprattutto, per quel destino – malgrado molti dei brevi capitoli siano costellati di date e di estratti di documenti ufficiali dell’epoca comunque necessari per la caratterizzazione di un mondo e della sua cupa atmosfera. Modiano si imbatte in Dora per caso, leggendo un trafiletto in un vecchio giornale della sera: i genitori la cercano e danno il loro indirizzo, che in lui origina numerosi echi. La fuga della giovane si combina ai ricordi di gioventù dello Premio Nobel francese, alle sue ribellioni ben più velleitarie che, sebbene originate da un contesto familiare non certo idilliaco, nulla hanno della tragicità che scaturisce dalle tormentate vicissitudini della protagonista: la persecuzione che fa crollare le certezze piccolo-borghesi costruite a fatica da mamma e papà, una coppia di immigrati austro-ungarici, l’esistenza a ogni istante più precaria vissuta in stanze d’albergo cercando di diventare invisibili, il porto sicuro nel convitto che però per qualche motivo risulta insopportabile tanto da far preferire il rischio della strada. Lo scrittore partecipa con sempre maggiore intensità e così il racconto, attraverso un linguaggio semplice eppure capace di emozionare grazie alle numerose sfumature, regala un fascino inatteso a quella che, sulla carta, non è altro che una tenue trama dall’esito tragico e inevitabile: la narrazione della parabola di Dora accompagna solo per un breve periodo il lettore – come la sua vicenda terrena è stata una infinitesima parentesi all’interno della storia, in generale o anche dell’ Olocausto – ma, in virtù del fine e toccante lavoro di Modiano, il suo ricordo finisce per fissarsi indelebile nella memoria.

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Bella presentazione. Grande libro!
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