Dettagli Recensione
Corrispondenza d’amore
Esiste davvero Nicolas Barreau? La biografia ufficiale lo descrive come un giovane autore franco-tedesco, laureato alla Sorbona, riservato, che non ama mostrare la sua immagine. Qualcuno ha sospettato che si tratti di un autore immaginario, un semplice nome sotto cui si cela un’operazione editoriale e commerciale. Un’operazione riuscita, tra l’altro, visto il successo riscosso dai suoi romanzi: storie romantiche, tenere e un po’ curiose in cui i toni rimangono freschi e leggeri, senza cadere nell’eccesso di drammaticità cui a volte incorre la letteratura rosa. In altre parole, l’idea è che si possa parlare d’amore anche se i personaggi non hanno un passato di soprusi e violenze, anche in assenza di passioni travolgenti e laceranti, anche quando l’obiettivo è semplicemente strappare un sorriso per qualche ora.
La vicenda è di fatto molto semplice. Un protagonista bello, simpatico e di successo, che lavora come gallerista d’arte nella città più romantica e suggestiva del mondo, Parigi. Un’ammiratrice sconosciuta che invia lettere d’amore dal sapore antico e lo invita a un gioco, una corrispondenza segreta alla fine della quale gli rivelerà la propria identità. Jean-Luc comincerà così ad osservare con occhi diversi i tanti volti femminili della propria vita, a guardarli davvero per la prima volta, per cercare di capire sotto quali occhi si possa celare la sua donna misteriosa. Sarà un’avventura fatta di interrogativi, equivoci e una buona dose di zucchero, per scoprirsi capaci di innamorarsi grazie al fascino rivelatorio delle parole.
Il romanzo è veloce, carino, leggero. Leggero è infatti lo stile, fluido e scorrevole. Leggeri sono i toni, tutti giocati tra favola e commedia. Leggera è l’atmosfera, con i colori e i profumi della magica ambientazione parigina. A voler essere onesti, la storia e i personaggi sono forse un po’ troppo simili a come ce li aspetteremmo in questo tipo di storie e persino la segreta identità della famosa corteggiatrice è, in fondo, facilmente intuibile. Avrei probabilmente apprezzato un tentativo di originalità in più.
Ciò nulla toglie comunque alla piacevolezza complessiva del romanzo, che rimane una lettura gradevole, adatta a qualche spensierato pomeriggio estivo.