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Tra irrequietezza e nevrosi
Il romanzo esplora le esistenze di giovani coppie scavando nelle loro debolezze, fragilità, ansie, insicurezze e mettendo a nudo il fragile confine tra patologia e normalità. Là dove le esistenze hanno subito ferite profonde, il marcio viene fuori, il riscatto è un'illusione provvisoria, nata dal desiderio di simulare una tranquillità, una serenità impossibile. Il romanzo inizia con lo spettacolo teatrale mal riuscito e finisce con lo spettacolo malriuscito di quelle esistenze apparentemente perfette che altro non sono che esibizione e recita. L'esistenza di qualsiasi persona che nella sua vita ha accumulato profonde e incolmabili carenze affettive riflette la stessa incapacità d'amare di cui è stata vittima. Un romanzo impietoso scritto da una persona con evidenti difficoltà nei rapporti umani, che immagino facilmente nei panni di John, il matto- saggio, una specie di Cassandra moderna, una voce impietosamente sincera. La voce di un pazzo, persona dunque incapace d'amore, che non ha problemi a ferire il prossimo. Purtroppo l'incapacità d'amore sembra un male sociale.
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