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A sangue freddo
 
A sangue freddo 2009-04-09 19:56:55 mcm
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Opinione inserita da mcm    09 Aprile, 2009

C'ero

Io ero là. Ricordo che la stanza scoppiò. Divenne azzurrina. Esplose. Gesù, non ho mai capito come non abbiano sentito la detonazione nel raggio di trenta chilometri.

E' così che avrei potuto cominciare, tanto è grande la capacità di Capote di portarti sul posto. Passi il sabato con Nancy che, alla mattina, insegna alla piccola Jolene a fare la torta di ciliege, solo uno dei tanti impegni della sua intensa giornata.

Nancy Clutter, sedici anni, amante del ballo, dei gatti e dei cavalli, brava a scuola, ottima musicista (piano e clarinetto). Orgoglio del padre che, appena la sera prima, l'aveva ammirata nella recita studentesca di Tom Sawyer. Così simili quei due, lo si vedeva soprattutto in quell'acuto senso dell'organizzazione che li accomunava. "Ha del carattere. L'ha preso dal padre", diceva la gente.

Una famiglia normale i Clutter: Herbert, la moglie Bonnie, due figli adolescenti, Nancy, e poi il ragazzo, Kenyon, un anno meno della sorella ma già più alto del padre. Tutte persone ben inserite e attive nella comunità di Holcomb, piccolo villaggio situato sulle alte pianure di grano del Kansas occidentale.

Herb, così lo chiamavano tutti, anni addietro aveva creato dal nulla la sua fattoria, River Valley, dove viveva con la famiglia.

A volte, alla sera, Nancy invitava Bobby, il suo ragazzo, per guardare la TV assieme. Così avvenne anche quel sabato.

Una delle abitudini inderogabili che la ragazza aveva prima di coricarsi, era quella di registrare sul suo diario alcuni fatti: "Venuta Jolene K. e le ho insegnato a fare la torta di ciliege. Mi sono esercitata con Roxie. Bobby qui e abbiamo guardato la TV. Andato via alle undici". Così scrisse, non prima di aver preso dall'armadio gli indumenti che avrebbe indossato l'indomani mattina per andare in chiesa: calze di nailon, scarpe nere, un abito di velluto a coste rosso, il più grazioso che aveva, fatto da lei stessa. L'abito con cui sarebbe stata seppellita.

E' così che Capote addenta la realtà per potercene raccontare il sapore.

Ai quattro colpi delle prime ore di quel 15 novembre 1959 faranno eco gli altri due, in una notte di sei anni dopo. Colpi diversi ma simili.

Ok Truman, adesso il quadro è completo. GRAZIE per averlo condiviso con noi.

"A sangue freddo", un esempio e una sfida (a fare meglio). Fino a prova contraria, inarrivabile.

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