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Il professore
Il campo prima di produrre frutti esige il sudore, la fatica, le dure ore di lavoro e le mani si ingrossano, si deformano, si scuriscono di quella stessa terra che pigmenta la pelle e segna le mani dell'agricoltore. Ma i tempi si evolvono e così anche le tecniche, i risparmi di una vita vengono destinati agli studi di William, l'unico figlio che frequentera' la facolta' di agraria all'Universita' del Missouri.
Un sonetto di Shakespeare puo' scuotere gli animi, blandire la mente, indicare il percorso.
Per William Stoner fu la svolta , fu binario verso la facolta' di letteratura inglese e filosofia in quello stesso ateneo in cui avrebbe trascorso il resto dei suoi anni.
John Williams ci regala uno splendido romanzo che si avvale di bella scrittura per condurci con accanimento di semplicita', trasparenza e realismo nella vicenda di un protagonista la cui vita farebbe pensare a tutt'altro che alla trama di un best seller. William Stoner non e' eroe ma nemmeno martire, e' un individuo cui l'abilita' letteraria del suo autore dona spessore, intensita', fidelizzazione alle righe di un lettore circondato dalle atmosfere dell'uomo comune.
Stoner non ha nulla da condividere con la banalita' del perdente. E' uomo onesto, sa accanirsi, sceglie l'amore anche quando gli costa sofferenza. Sfoggia l'abilita' di trovare quiete ed equilibrio anche in situazioni snervanti, circondato dai suoi studi e dai suoi libri. Ma non e' immune dall'errore, dalla mancanza di reattivita' in tante, troppe occasioni .
William e' il trasporto e la dedizione di un uomo solo rifugiato tra gli scaffali di una grande biblioteca lontano dal mondo reale, e' l'anestetico oblio del professore che nessuno ricordera', e' la mortificazione di unmarito malvoluto dalla sua sposa, e' la tragedia del fallimento di un padre. E' il trionfo della scrittura, di quanto una buona penna e una mente sensibile possano rendere indimenticabile qualunque storia.
" Perche' ti aspetti sempre che il mondo sia qualcosa che non e', qualcosa che non vuole essere. Sei il maggiolino nel cotone, tu. Il verme nel gambo del fagiolo. La tignola nel grano. Non riusciresti ad affrontarli, a combatterli: perche' sei troppo debole, e troppo forte insieme. E non hai un posto al mondo dove andare. "
Tra i libri che una volta terminati si ripongono sullo scaffale delle potenziali riletture.
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Mi è piaciuta la tua analisi. La condivido, come pure la votazione che attesta l'eccellenza di questo libro. Anche a me è piaciuto moltissimo.
Sono incuriosito da certi 'rimandi' fra autore e opera: Stoner di nome si chiama William, quasi come il cognome dello scrittore ; inoltre mi pare ci siano somiglianze relative a lavoro universitario e contesto socio-economico di provenienza. In un'intervista la vedova dice che non si tratta di un libro autobiografico : c'è mica il timore di venir collegata alla moglie di Stoner ?