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"Chi vuole il meglio, rovina il bello"
L'autrice parla del tema del momento, felicemente lanciato dalla giapponese Marie Kondo: l'importanza dell'essenziale o, meglio ancora, della semplicità. Accontentarsi e rinunciare al superfluo - oggetti, idee e preconcetti- dovrebbe librare il nostro io a livelli eccelsi; forse è semplicemente un modo per adeguare mente e spirito alle difficoltà della crisi economica; ma non solo. Insomma, il famoso proverbio "Chi si accontenta, gode" è più che mai attuale. O per riprendere il buon vecchio Shakesperare, "Chi vuole il meglio rovina il bello" ed è proprio il caso di questo libro.
Racconta la storia di una donna modesta, Joceline, che vive con la sua famiglia in un paese della Francia; gestisce una piccola merceria e ha aperto un blog incentrato su fili, tessuti, ricami e lavori a maglia che ha un enorme successo. Il marito, che si chiama come lei, Jocelin, lavora da Hagen Datz; è un tipo rude che esprime i suoi sentimenti senza reticenze, egoista e infantile nei sogni e negli atteggiamenti. Due figli adulti e un padre malato completano la famiglia. Joceline è amica di due simpatiche gemelle che la convincono a giocare alla lotteria; e lei vince diciotto milioni di euro. Non dirò che cosa accade ma vale la pena di leggerlo per capire come l'amore, gli affetti famigliari, la serenità valgano più della felicità effimera che si può acquistare con il denaro.
L’autore dipinge i personaggi con una tale abilità che sembra quasi di conoscerli: soprattutto le gemelle, vispe e piene di entusiasmo.
Ecco un paio di brani tratti dal testo:
"Jo è fatto così. Non conosce la raffinatezza, l’eleganza, le parole ricercate. Non ha letto molti libri; preferisce i riassunti ai ragionamenti; leggere le figure più delle didascalie. Gli piacevano gli episodi del tenente Colombo perché si conosceva fin dall’inizio l’assassino”.
“Sì, penso che tutto quel che viene dal passato non sia superato. Il fai da te ha un so che di bellissimo; prendersi il proprio tempo è importante. Sì, penso che tutto vada troppo in fretta. Si parla troppo in fretta. Si pensa troppo in fretta – quando si pensa! Si inviano mail, messaggi senza rileggersi, si perde l’eleganza dell’ortografia, l’educazione, il significato delle cose”.