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Amore e follia
Enduring love, tradotto in “L'amore fatale” è un romanzo in cui McEwan esplora in maniera superba non solo i risultati di una mente segnata da una patologia psichiatrica, ma anche l'incontro-scontro tra razionale e spirituale.
Lo spunto narrativo è sottile come un filo di seta, esile, a tratti inconsistente e al limite del credibile, eppure le pagine costruite dall'autore inglese calamitano l'attenzione e l'interesse del lettore fino all'epilogo, caricandosi di pathos, di tinte oscure e di zone nebulose.
Un pic-nic finito male dà la stura ad un intreccio di volti e di storie, ad una galleria di umanità che sotto la patina di una placida normalità cela problematiche irrisolte, insoddisfazioni e stati d'animo contrastanti.
La costruzione psicologica ricamata dall'autore sui suoi protagonisti, calza come un vestito su misura, mescolando psichiatria, psicologia, spiritualità e scienza; un mix dosato con maestria assoluta, con sapienza e perspicacia, per sfociare in una storia che ingloba tante storie.
Il volto della malattia si interfaccia con quello del raziocinio, gli schemi della logica deragliano contro quelli della religione o dell'immaginazione.
McEwan ha la capacità di forgiare trame narrative talmente dense da condurre chi legge all'interno di vortici emotivi, psicologici, razionali ed irrazionali.
Questo romanzo si tinge di tante sfumature, si compone un po' con lo schema delle scatole cinesi in quanto il contenuto assume vesti multiformi.
Ottima lettura, da affrontare lentamente perchè ciò che conta è il viaggio proposto dalla penna dell'inglese e non semplicemente la meta.
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Commenti
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Bel commento, mi sembra una traccia interessante.
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