Dettagli Recensione
Roth e il sogno americano infranto.
Cosa dire di questo romanzONE? Non è un libro facile...dentro c'è tanto, tantissimo, c'è tutto.
Fiumi di parole che mi hanno inghiottito nel loro flusso...che mi hanno ubriacato, incantato, mi hanno fatto pensare, innervosire, riflettere e comprendere...
Spesso mi hanno fatto perdere, per poi farmi ritrovare più smarrita di prima...perché questo libro ti pone tante domande, ma non ti dà nessuna risposta.
Un libro molto "americano" nella cornice storica, ma decisamente universale nei contenuti.
Parliamo del declino, della distruzione di un uomo (di un uomo icona del "bene", del "successo", della "rettitudine") per mano del suo stesso sangue, della deflagrazione di una bomba che segna l'inizio della fine.
Un po' come quelle malattie autoimmuni che generano il male dall'interno...così lo Svedese, dall'interno della sua vita perfetta, genera "il Mostro", il male che distruggerà tutto quello in cui lui ha sempre creduto e che ha amato.
Perché? Di chi è la colpa? Cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo? Quando "qualcosa" si è rotto?
Roth non ha scritto solo un romanzo, ma un trattato socio - psicologico tanto complesso quanto avvincente e lo ha fatto attraverso una narrazione paricolare...discontinua, ricca di ricordi, evocazioni, disgressioni e dialoghi interiori scritti in modo magistrale...come solo "un grande" sa fare!!!
Di fronte a pagine e pagine di cotanto spessore io mi sento davvero piccola...e senza parole.
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