Dettagli Recensione
Il finale più bello di tutta la letteratura
Non mi sento assolutamente all'altezza di fare una recensione di un romanzo di tale portata, ma, nello stesso tempo, non riesco proprio a non dire nulla e a tenermi dentro tutto quello che sento...quindi ci provo!
Fin dai primi capitoli si intuisce che il libro sarà un capolavoro: i personaggi sono molto intensi e decisamente vivaci in ogni loro espressione, le descrizioni della natura sono dettagliatissime ( io non le amo molto pur riconoscendone il valore).
Si percepisce la rabbia di chi si vede sottrarre da sotto i piedi la terra dove è nato, dove ha lavorato, sudato, pianto, gioito...la rabbia di chi non possiede nulla, ma è costretto a rinunciare anche a quel nulla!!!
Ho adorato sentir parlare i nostri protagonisti, con la loro "ignorante saggezza" che me li ha fatti percepire come uomini e donne veri, veraci, spesso costretti a metter da parte i sentimenti per esigenze di sopravvivenza, per mancanza di mezzi...ma senza perdere mai la loro dignità!
Il pregio di questa gente è che, per quanto povera e per quanto disgraziata, è onesta...e quando parlo di onestà mi riferisco anche e soprattutto a quella morale!
Ci sono tantissime immagini capaci di smuovere qualcosa dentro e lo fanno senza l'ausilio di frasi poetiche e sentimentali, ma servendosi solo della genuinità della "pancia vuota", della generosità di qualcuno ancora capace di un gesto di carità, di solidarietà, del cuore grande di chi non ha più nulla.
Grande, grandissimo il personaggio di Ma' (colonna portante di tutto il romanzo)...e il suo coraggio per essersi opposta continuamente alle decisioni "degli uomini" in un epoca in cui questo tipo di comportamento era inammissibile!
Ma la paura di vedere la propria famiglia smembrarsi (quando è l'unica cosa che ti rimane!), fa fare alle mamme cose impensabili...e meravigliose!!!
Quando ho finito di leggere "Furore" sono stata male, veramente male...
Non dico di aver auspicato ad un lieto fine, per carità, ma mi aspettavo un minimo di luce in fondo al tunnel...anche se, forse forse, quella luce in fondo si manifesta proprio nella scena finale: amara, amarissima, ma al contempo con una grandissima forza simbolica.
Quello che doveva essere il nutrimento di chi "non ce l'ha fatta" diventa salvezza per chi "può ancora salvarsi".
Struggente...
Steinbeck ti lascia in sospeso...ti fa vivere nella polvere e nella miseria insieme ai Joad, ti fa "accoccolare sui talloni" insieme a loro, ti fa soffrire la fame, il freddo, ti fa provare quel "furore" che annebbia il cervello, te li fa amare profondamente...e poi...???
Questa è l'unica cosa che non riesco a perdonargli...
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |