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Amicizia e valori
Casa. Quel luogo che ti rassomiglia, che ti attende da un deserto di giri a vuoto, insuccessi, vincite, strade anonime. Quel luogo in cui ciascuno si sente dentro, che rappresenta una partenza, un punto d’arrivo, un viaggio comune in cui siamo chi volevamo e chi vogliamo essere. Little Wing, Winsconsin, è una piccola cittadina in cui il tempo sembra essersi fermato, in cui è inevitabile ogni volta lasciare un pezzo di cuore. E’ semplicemente, la casa per Lee, musicista giramondo di successo e alla ricerca di quel senso di pienezza per arginare quella costante solitudine che lo attanaglia, per Henry, agricoltore, pratico, ragionevole e uomo solido, per Beth, la moglie, con i suoi segreti e i suoi dubbi, per Ronny, ex alcolista ed ex mattatore di rodei, e per Kid, egocentrico arricchito che fa del denaro uno sfarzo ed un vanto sino a compiere il passo più lungo della gamba.
Un racconto a più voci che si snoda nel tipico immenso panorama americano di campi e terra a perdita d’occhio e che parte dal presente con la circostanza del matrimonio di Lee per tornare al passato, agli anni dei primi successi, dei primi amori, delle prime sbronze, delle prime delusioni, dei primi passi per intraprendere ciascuno la propria strada. Ogni personaggio è radicato in una dimensione determinata da uno spazio fisico di appartenenza ed è indissolubilmente legato agli altri amici. Beth, è il perno di queste vite disperse, è il collante che li accompagna nello scorrere delle loro esistenze, nello sciorinare dei loro dubbi, delle loro insicurezze. E’amica, madre, moglie, figlia, sorella.
Ed è così che Buckler, dipinge il suo quadro; un affresco dominato dalla natura che è e resta elemento predominante e a cui si susseguono quotidianità di errori e correzioni. Puoi scegliere la donna sbagliata con cui sposarti, puoi depauperare il tuo patrimonio a seguito di un investimento errato, puoi perdere la tua compagna e i tuoi amici per arrivismo, puoi essere considerato più lento a causa di un incidente, ma alla fine puoi sempre e comunque cavartela perché la vita è un flusso di alti e bassi e fintanto che vi è la voglia e la volontà del chiarimento e dell’andare avanti accettando le proprie sconfitte e rialzandosi, c’è possibilità.
Un romanzo piacevole, scorrevole ed ottimista. Lo stile narrativo adottato dall’autore è l’elemento che meno mi ha convinto perché chi legge rischia di chiedersi a più riprese quale sia l’intento dello scrittore, cosa lo stesso gli voglia dire, ma grazie a questo senso di positività che si evince dai paesaggi, dai tramonti, da quella dinamica giornaliera incentrata sull’agricoltura e sull’allevamento, da quell’indiscusso e ritrovato valore dell’amicizia, lo si dispensa da una condanna definitiva.
«Non stai ascoltando. Lo so che stai cercando di sentire, ma in realtà non stai ascoltando»
«La vita mi si stende davanti come un’autostrada diretta verso il nulla. Una di quelle autostrade nella prateria dove puoi guidare a centotrenta, centocinquanta o centosessanta chilometri l’ora e ti accorgi che non stai volando solo perché senti il motore che brucia e vedi l’ago della benzina che inizia a pendere sempre più velocemente verso il simbolo della riserva. Ma non c’è niente con cui confrontarti o confrontare la tua velocità. Non ci sono alberi, non ci sono edifici; se sei fortunato puoi beccare una fila di pali telefonici, ma la maggior parte delle volte non c’è proprio niente»