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Racconto di un naufrago
 
Racconto di un naufrago 2016-05-30 10:14:04 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    30 Mag, 2016
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Alla deriva

Il Naufrago di Marquez ha un nome ben preciso : Luis Alejandro Velasco, marinaio sul cacciatorpediniere colombiano Caldas. La vicenda si riferisce ad un fatto realmente accaduto e anticipato dall’autore in premessa, ossia l’incidente occorso nel febbraio del 1955 ad otto uomini dell’equipaggio  sbalzati in mare . Solo uno di questi , dopo dieci deliranti giorni in balìa delle acque, approdo’ su una spiaggia isolata e venne soccorso e tratto in salvo. Celebrato come un eroe, si presento’ tempo dopo al giornale dove lavorava Garcia Marquez vendendo un'intervista integrale sull’accaduto . Versione  che la dittatura al potere non apprezzo’, costringendo alla chiusura la testata giornalistica e congedando il marinaio.

Il racconto, pubblicato a episodi e ripreso in un unico volume nel 1970, si concentra sui giorni del naufragio e sulla disperata, drammatica lotta alla sopravvivenza. Dagli albori, in cui il terrore  si diffonde nella mente e nel corpo fino a risvegliare la lucidita’ perduta, nell’acqua gelida e tagliente la disperata rincorsa di una zattera cui aggrapparsi. E i minuti che diventano ore, rinfrancato dalla certezza  dei soccorsi in arrivo. Ma i soccorsi tardano e la sete e’ insopportabile nelle infinite giornate dove il sole impietoso sgretola la carne.
Di notte il vento freddo flagella il corpo sempre inzuppato, la fame, la solitudine, le allucinazioni, .
Si susseguono le albe ed i tramonti e l’ambizione non e’ piu’ per la vita, ma per la morte.
Quando la gola non sembra piu’ ardere dalla sete, quando lo stomaco sembra non contrarsi piu’ nella morsa della fame, quando le piaghe paiono non pulsare il naufrago capisce che finalmente sta morendo.
O cosi’ dovrebbe essere se all’orizzonte l’ombra dei gabbiani sugli scogli non gridasse : Terra !
E allora eccola la voglia di vivere che ritorna e induce l’uomo a combattere ancora e ancora, per trarsi in salvo l'ennesima volta.

Breve e ben scritto, e’ una penna lucida e realistica ma lontana nello stile e nel ritmo da quel ribollir caraibico di surreale e fantasioso  a cui Gabriel Garcia Marquez ci ha abituato nella maggior parte delle sue opere e cui io, francamente, associo il suo nome e vado inconsciamente cercando nei suoi libri.

Piacevole ma non indimenticabile. Buona lettura.

 

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Commenti

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Mi pare sia comunque interessante, anche se indubbiamente si tratta di un'opera minore. Le mie letture, però, in questo periodo veleggiano lontano da questo celebre autore.
peccato però il tema intriga
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
31 Mag, 2016
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Ma...mi ha lasciata freddina. Pero' potrebbe essere una mia carenza, e' che ogni volta che inizio unMarquez ho bisogno delle atmosfere sul genere di Macondo , c'e' poco da fare.
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