Dettagli Recensione
Un ricatto familiare
Il nocciolo di questo libro è una storia con un po’ poco senso, un ricatto familiare, con cui un fratello ed una madre mettono Noga, la protagonista, nelle condizioni di ritornare a vivere nell’appartamento in cui è cresciuta. E questa storia è un pretesto per entrare nelle dinamiche familiari di una famiglia un po’ soffocante, ma non per cattiveria, penso più per troppo amore, e soprattutto per entrare nelle dinamiche di una giovane donna che, un po’ delusa dalla propria vita, trova nella musica e nell’arpa, lo strumento che suona, il solo proprio rifugio. Durante questo soggiorno forzato, Noga si ritrova a fare la comparsa negli spettacoli e questo ruolo, che dà anche il titolo al libro, è il maggiore spunto di riflessione, perché Noga è, nell’intimo, tormentata, vive un conflitto con se stessa, di cui forse non è nemmeno troppo consapevole. Questo suo stato d’animo ed il ritratto di donna che ne emerge, soprattutto nell’ultima parte del libro, tocca diverse corde emotive del lettore, perché è facile ritrovarsi in una donna che non è come vorrebbe essere ma non è nemmeno come gli altri vorrebbero che fossero. Ed è forte la sensazione di voler utilizzare la chiave di lettura del libro per leggere un po’ più sinceramente anche se stessi.