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Della vita e dell' amore
Una coppia, un matrimonio, due figlie, amici, conoscenze, carriera lavorativa, cene , buon letture, una vita borghese corroborata dalla ripetitiva e indissolubile quotidianita', dalla sicurezza dell' oggi e da un tranquillo domani.
Eppure l' inquietudine e' manifesta e la ricerca di altro, particolarmente in Nedra, vera protagonista, insoddisfatta di cio' che ha e che non ha, o che vorrebbe avere, lontana nell' animo da quella fedelta' silenziosa che non le si addice e speranzosa di altro, anche se non ben definito " perche' non è meglio essere una donna che segue le proprie inclinazioni vivendo una vita vera, felice e generosa, anziché' essere una donna amareggiata ma fedele? "
La sua si trasforma in disperante ricerca, inquietudine manifesta, emozione furente e rassegnazione frustrante, tra un dedalo di personaggi che ben rappresentano il tentativo di fuga e il proprio io sopito o solo idealizzato.
Viri, all' apparenza padre e marito devoto, calmo, silenzioso, operoso, sprovvisto di un reale desiderio di altro, vive defilato ed in una apparente narcosi dell' oggi, ma finirà' ' per risposarsi, una volta abbandonato , e per rimpiangere quell' amore sottovalutato e quella vita trascorsa che sa unica ed irripetibile, ormai persa , ma riabbracciabile nei sentimenti.
La crisi matrimoniale permette a Salter di rappresentare e sviscerare tematiche profonde, l' amore, l' arte, la complessita' dei rapporti, la solitudine, la ricerca di se', la morte, in un lungo viaggio che si fonde ma scorre anche senza i protagonisti, si nutre di essi ma cammina mirabilmente da se', laddove i tristi paesaggi del New England, e lo scorrere delle stagioni, accanto alle chete e profonde acque di quel fiume limaccioso e scuro, si fondono ed accompagnano inesorabilmente la vita di coppia e genitoriale di Nedra e Viri.
Ecco allora l' ascolto del silenzio, quell' attesa protratta di un qualcosa che non ci sarà', o semplicemente sara' scontato ed accettato, quell' inquietudine inspiegabile ed insondabile, il rimanere sdraiati al buio "come due vittime", senza avere nulla da dirsi, conoscendo e sapendo quello che accade " accanto a noi " , gesti ripetuti, e profondamente infelici.
Un' alternanza di realtà' e fantasia, gusti e sapori, dialoghi scontati e convenzioni sociali accanto a paesaggi dell' animo e sofferenze dell' esistere sempre sullo sfondo di una lentezza continua ed infinita e di una noia impregnata di dolorose presenze ed attese spente sul nascere.
I personaggi vivono e tessono una trama già' scritta, ma la loro vita è' " misteriosa, come una foresta, vista da lontano sembra unitaria, può' essere compresa, descritta, invece da vicino si scinde, si frantuma in luce ed ombre, la sua densità' acceca, all' interno è' informe."
Potremmo tratteggiare il fluire delle pagine nella descrizione di una vita, scandita dai tempi dell' esistenza, la nascita, la giovinezza, l' età' adulta, l' amore, il matrimonio, i figli, la maturità', la vecchiaia, lo scorrere ripetitivo del tempo, la separazione, la malattia e la morte, tutti capitoli di una storia accomunata da un solo filo conduttore, la disperata ed ossessiva ricerca di se'.
Ma " tutto questo, così' interconnesso ed intrecciato è' ingannevole. Ci sono due vite diverse, la vita che la gente crede che tu stia vivendo e c' e' l' altra. È' quest' altra a causare i guai, quest' altra la vita che desideriamo vedere."
Nedra in primis fa questo, si getta in un mare in tempesta che è' il suo tormentato sentire e ne paga lo scotto, capendo che la " vera libertà' era la conquista di se' ", che non era una condizione naturale, perché' senza rischi non la di poteva ottenere, e " la vita senza di essa si riduce ad una serie di appetiti, finché' un giorno non si hanno più' denti."
Così' sarà anche per Viri, trascinato in un vortice di solitudine interiore, in un amore mai nato, in un viaggio che non gli appartiene, alla ricerca di qualcosa che aveva già'.
Alla fine di questo lungo viaggio c'è' un momento, che ritorna e che si fissa, per sempre, ed è' il vero amore. Spesso accade alla fine di una vita, e non lo si era riconosciuto, ma fra tutti era il migliore. " Quell' altro, l' amore sontuoso che inebria, che uno desidera, invidia, in cui crede, quello non era la vita. Era ciò' che la vita cerca, una sospensione della vita. Ma essere vicino ad un figlio, per cui si è' speso tutto, la cui stessa esistenza è' protetta e nutrita dalla propria, avere quel figlio vicino, in pace, è' la vera, più' profonda ed unica gioia ".
E allora, terminato il viaggio, o forse solo iniziato, sta a noi ricostruirne le parti e l' assemblarle secondo il nostro gusto precipuo, in fondo non importa la cronologia, ne' l' apparenza, ma l' essenza ed il significato dello splendido racconto d' insieme.
Buona lettura.
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