Dettagli Recensione

 
Il posto
 
Il posto 2016-05-13 19:12:41 Antonella76
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    13 Mag, 2016
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

...quando togliere arricchisce...



Libro autobiografico, incentrato sulla figura del padre dell'autrice: un uomo comune, qualunque, di basso ceto sociale, che passa dall' essere contadino, poi operaio, fino a diventare gestore di un bar-drogheria.
Una vita raccontata senza orpelli, senza slanci e artifici...forse perché in fondo così è stata vissuta: un vita fatta di duro lavoro, di piatti semplici, di difficoltà, di complessi di inferiorità mascherati dalla buona educazione e dalla cortesia.
È anche il racconto di una separazione "sociale", ovvero quella che lentamente mette in atto lei, la figlia, nei confronti di questi genitori imbarazzanti con la loro ignoranza, i loro vestiti semplici e dozzinali, i modi di esprimersi dialettali.
Lei che riesce a fare il "salto", a studiare, diventare insegnante di liceo, sposarsi con un borghese abituato a scambi verbali pregni di un' ironia intellettuale decisamente al di sopra della portata della famiglia di lei.
Una sorta di tradimento verso le proprie origini, verso colui che, in fondo, ha sempre sognato di riscattare il proprio stato sociale attraverso i successi della figlia.
Colui che l'accompagnava ogni mattina a scuola in bicicletta.
La Ernaux utilizza una scrittura apparentemente lineare e semplice, ma non lo è affatto, perché ogni parola è ricercata e messa al punto giusto, perché in questo gioco di "togliere il superfluo", di sottrarre, di pulire...anche le virgole assumono la massima importanza.
Quindi, alla fine, ci ritroviamo di fronte ad una narrazione sì semplice, ma raffinata, precisa e distaccata come un'operazione chirurgica, priva di sentimentalismo, ma non di commozione.
Rimane da capire quale sia "il posto" del titolo: il piccolo posto nel mondo occupato da un uomo modesto e dalla vita apparentemente insignificante? O quel luogo sociale astratto in cui non riescono più ad incontrarsi padre e figlia, se non attraverso i desideri di lui e i sensi di colpa di lei?
La Ernaux dice che "si scrive proprio quando non si ha più nulla da dirsi".
Ecco, forse la risposta è in questa frase.
Eppure lei ci ha detto tante cose...

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T