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Toccante ma non troppo.
La letteratura asiatica in generale ha sempre secondo me, uno stile di scrittura che va a rilento e che nonostante ciò risulta gradevole, non stancante. Ed ecco perché è un libro piacevole e leggero: non vengono usati tanti giri di parole e i concetti sono espressi in maniera semplice ma mai banale.
La storia di Takumi e Yuji, padre e figlio, viene segnata dalla perdita della mamma di Yuji e moglie di Takumi la quale, prima di lasciare questo mondo promette di tornare durante la stagione delle piogge.
Questo accade inaspettatamente ed anche se Mio (la donna in questione) inizialmente non ricorda nulla della sua vita mortale, Takumi e Yuji si aggrappano (pur non avendo la certezza che sia reale o che sia un fantasma o un entità o semplicemente un ricordo proiettato sulla tela del mondo) come meglio possono, cercano di tenere stretta e sfruttare al meglio la possibilità che è stata data loro.
Devo essere sincera, la trama è molto molto toccante ed interessante dal punto di vista psicologico se consideriamo come seppure inconsapevoli di chi o cosa sia realmente la Mio tornata Takumi e Yuji la trattano alla stessa maniera, come se non fosse mai andata via; e anche dal punto di vista del romanzo in sè per sè poichè bisogna riconoscere che un po' tutti noi vorremmo che i nostri cari se non uno in particolare possa tornare, anche se per poco tempo ,a stare con noi. Per quanto riguarda come sia stata sviluppata la storia e le vicende in generale mi aspettavo qualcosa di più. Ho acquistato questo libro aspettandomi una storia d'amore commovente e ben sviluppata a livello di sentimenti, emozioni e pensieri però seppure siano presenti mi aspettavo un racconto tirato su come si comanda.
In ogni caso è stata una lettura piacevole ed interessante sotto i punti di vista sopracitati.