Dettagli Recensione
Siamo così, è difficile spiegare…
Alla vecchia Rosamond non rimane più molto tempo, la vita la sta lasciando, ma c’è ancora un’ultima cosa da fare: sedersi su una poltrona con venti fotografie in una scatola, un bicchiere di whisky e un microfono, e raccontare a Imogen una storia, la sua. Per capire. Per sapere. Ma chi è Imogen? Perché ignora il suo passato? Qual è il motivo della sua cecità? Per scoprirlo non ci resta che sederci sul divano e ascoltare questa voce lenta e stanca che ci narra nostalgicamente le sue fotografie, recupera ricordi dalla memoria e fa rivivere un passato lontano di dolori, rimpianti, errori.
Ci ritroviamo così trasportati in un’altra epoca, ci immedesimiamo nelle figure tutte femminili che compongono questo romanzo, cerchiamo di capirne le vite, le fragilità, i sentimenti. Beatrix, crudele e insicura, che nasconde dietro il sorriso mondano e i matrimoni sbagliati la paura di rimanere sola con se stessa. Thea, figlia maltrattata e madre incapace di emozioni, che mostra nei suoi occhi freddi il dolore di chi ha imparato a convivere con la consapevolezza di sentirsi un errore. Rosamond che nella sua rigida severità ha trovato la forza per vivere una vita senza sapore, senza il suo grande amore, per affrontare le difficoltà dell’omosessualità e la frustrazione di una maternità impossibile.
Sono verità difficili da raccontare: la sofferenza di figlie indesiderate, il rancore di madri anaffettive, il terrificante vuoto lasciato dalla fine di un amore. Jonathan Coe lo fa senza paura di mettere a nudo i nervi più scoperti, di addentrarsi in terreni in cui i confini tra forza e debolezza sbiadiscono, di spingersi nelle pieghe dell’odio, dell’egoismo, della cattiveria.
E’ una storia semplice, narrata in modo asciutto, che scorre pacata e tranquilla sui binari del ricordo, priva di avvenimenti eccezionali ma proprio per questo capace di coinvolgere, commuovere e fare riflettere perché ci mostra a quali dolorosi errori la vita di ciascuno di noi possa condurre e a quale forza sia necessario ricorrere per trovare un modo per andare avanti.