Dettagli Recensione
L' infelicita' dell' amore assoluto.
Il mal d' amore e' un classico della letteratura, e' stato affrontato, elaborato, sviscerato in tutte le sue molteplici declinazioni, al maschile ed al femminile, in vena romantica, classica, realista, surreale, simbolica, onirica, per non parlare dell' accostamento amore-morte che ne definisce i contorni e l' essenza.
È' estremamente complicato parlarne, entrare in un universo che si colora di indefinibili varietà' e profondità' impercettibili, oltre che soggettivo mostrarsi.
Questo il tema di "L' amore e le foreste", che vede in Benedicte Ombredanne la protagonista assoluta, romantica, idealista, fragile, cocciuta, esteta, purista, innamorata dell' amore e da esso suo malgrado respinta.
Ella vive in un contesto che non le appartiene e sente estraneo, contrario al proprio percepirsi e mostrarsi, incredibilmente infelice per un matrimonio che le sottrae vita e speranza, la umilia costantemente, ma dal quale, obiettivamente, non riesce ad evadere.
Appare costretta, e dal personale autolesionistico fallimento, e da un passato complicato e tremendamente crudele, a continuare in un viaggio senza speranza, nella convinzione che " la normalità' " di una calma apparente e famigliare restituisca una felicità' rubata ed impossibile.
Il libro ci parla, attraverso tempi narrativi che alternano passato, trapassato e presente, di un desiderio mancato e dell' aspirazione alla felicità', mostrandoci l' incredibile percorso di questa eroina romantica ( come i libri da lei amati ) nell' abisso di un destino crudele.
Attorno a lei il nulla, un marito cinico, egocentrico, maniaco-depressivo, violento, due figli che a poco a poco si allontanano, inghiottiti dalla brutalita' del quotidiano, dei rapporti di lavoro insoddisfacenti e formalmente superficiali, ed un progressivo isolamento affettivo.
Esistono figure di contorno importanti, ideali, si pensi allo scrittore che ne ricostruisce la storia e con il quale ha intrattenuto un rapporto intenso quanto sporadico, o a Christian, con il quale l' affinità' elettiva ha rappresentato un ideale d' amore tanto forte quanto fugace, o alla sorella gemella, che ne narra la terribile storia sentimentale fino al finale, affranta dal dolore del ricordo.
Eppure, emerge inequivocabile e perentorio il distacco, la dicotomia, tra reale ed ideale, sogno e quotidiano, aspirazioni e certezze.
È' un campo minato, che attraversa la vita di molte donne, e classici letterari, scavando nel proprio io più' profondo. Ho l' impressione che l' autore non sempre riesca a coordinare una storia tanto complessa, vi sono delle cadute di tono e di stile, tratti descrittivi prolissi e forzature, ma, ripeto, il tema è' talmente vasto e complesso da risultare inevitabile lo scadimento del tono narrativo.
Allora, per esprimere un giudizio complessivo, mi attengo, per una volta, al viaggio esperito, alle sensazioni ed emozioni vissute durante la lettura, ricostruendo una vita, quella di Benedicte, talmente funesta ed infelice da oltrepassare ogni logica ed obiettiva analisi, lasciando spazio alla speranza di amori e vite ben diverse da quella da lei così' disperatamente vissuta.