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E-mailing novel
È assai improbabile che oggi, nel XXI secolo, si trovi un autore che si dedichi alla scrittura di un romanzo epistolare, a meno che non lo ambienti in un’epoca lontana dalla nostra. È questo forse l’unico genere divenuto obsoleto, se consideriamo che quasi più nessuno comunica attraverso lettere per giunta scritte a mano con bella e curata grafia. Cose d’altri tempi. Eppure il romanzo epistolare ha un erede, un erede più veloce ed efficiente, che si serve della moderna tecnologia e che potremmo definire “e-mailing novel”. Lo scambio di mail garantisce il mantenimento dei diversi punti vista della narrazione al cui centro sono i due personaggi fondamentali e intorno eventuali figure secondarie. Certo siamo ben lungi dalle pagine studiate ed elaborate con pazienza e devozione da una Madame de Sevigné, da un Rousseau o da un Goethe. Il linguaggio è mutato, spesso è contaminato da neologismi di derivazione anglosassone.
Il romanzo di Glattauer racconta di uno scambio di mail tra Emma e Leo cominciato per errore e portato avanti inizialmente con ironia e leggerezza per poi trasformarsi in un sentimento più serio e profondo. I personaggi si conoscono a poco a poco, scoprono i reciproci lati deboli, le delusioni e le speranze che nutrono per il futuro. Tutto è affidato alla parola che crea atmosfere suggestive. Il rapporto tra Emmi e Leo scivola inconsapevolmente dal piano intellettuale a quello fisico, pur ignorando ciascuno l’aspetto dell’altro. Il verbo si carica di eros e altera i ritmi della vita quotidiana. La consapevolezza di vivere un amore impossibile in una realtà virtuale reca disagio e sofferenza.
Un romanzo breve “ Le ho mai raccontato del vento del Nord”, che affronta tra le righe il problema della falsa dicotomia tra la sfera fisica e la sfera intellettuale. Ciò che accade a Emmi e Leo dimostra che l’amore si completa e si realizza solo nell’equilibrio tra ragione e sentimento.