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Il delitto del conte Neville
 
Il delitto del conte Neville 2016-04-18 12:20:53 f.martinuz
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
f.martinuz Opinione inserita da f.martinuz    18 Aprile, 2016
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Una favola leggera

“Durante la festa, voi ucciderete un invitato”. Questa è la profezia che una veggente lancia sul conte Neville, nobile belga in una modernità attuale in cui esserlo non vale più di un banale titolo onorifico. Per un campione dell’arte del ricevere, costretto a vendere il castello di proprietà per difficoltà economiche, uccidere un invitato significa distruggerne la sacralità che esso incarna e significa di-struggere sé stesso tanto che la prigionia e la condanna appaiono al conte una punizione più dolce dell’esposizione al pubblico ludibrio che deriverebbe dall’atto di ammazzare un invitato.

Iniziano così i tormenti diurni e notturni del conte, i quali vengono acuiti dall’insolita richiesta della terza figlia, Sérieuse. Nomen omen necessariamente mal reso dalla traduzione italiana come già ac-caduto all’Earnest di Oscar Wilde, omologo maschile di Sérieuse, trasformatosi in Ernesto perdendo così il gioco di parole con l’aggettivo “earnest”, ovvero serio, convinto. La giovane, dopo una prima giovinezza spensierata e giocosa, cade improvvisamente in un’apatia e in un’abulia caratterizzate dalla totale incapacità di provare emozioni. Questo stato psico-fisico, a cui non riesce a porre rimedio, la convince a chiedere al padre di ucciderla, cosicché si compia la profezia senza che alcun invitato venga ucciso. Inizia così un paradossale batti e ribatti tra il conte Neville e Sérieuse in cui continui cambi di opinioni e capovolgimenti di fronte conducono il lettore fino alla scena madre conclusiva. Il tutto ammantato e amalgamato dalla storia familiare del conte, dalla commovente passione per la graziosa arte del ricevimento e dallo struggente distacco dal castello belga in cui ha gioito, patito e sofferto.

La storia che Nothomb propone al lettore non è un romanzo, bensì una storia breve. Veloce, scorre-vole e marchiata dalla levità e da una leggerezza a tratti cupa e malinconica che genera empatia per il conte Neville, novello Raskolnikov tormentato da un omicidio che ancora non è compiuto, ma che si appresta commettere.

FM

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