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Un uomo solo al comando
Joris Terlinck è un uomo potente, riverito, temuto e rispettato. E' un imprenditore proprietario di una ditta che produce sigari ma soprattutto è il borgomastro della cittadina fiamminga di Furnes, il "Baas" (il padrone) come lo chiamano tutti da queste parti. Quando fissa qualcuno con la sua aria severa ed il sigaro in bocca non è possibile sostenere il suo sguardo. Gli occhi dell'interlocutore si abbassano, ed un senso di inquietudine assale ogni individuo che si trova a tu per tu con lui. Il potere ed il prestigio del "baas" sembrano addirittura accrescere quando una spiacevole vicenda familiare colpisce la figlia del suo unico avversario politico rimasto in città, il consigliere Van Hamme leader del partito di opposizione. Proprio quando Terlinck raggiunge il culmine del suo successo ecco che qualcosa cambia, che affiora in lui un rimorso, forse anche un senso di colpa, perché in qualche modo le sventure capitate alla figlia del suo avversario sono imputabili alla sua condotta, al suo modo di essere rigido e tutto di un pezzo, alla sua freddezza nel relazionarsi con le persone.
Questa situazione gli offre l'opportunità di fare delle scelte, di cambiare il suo stile di vita, il suo modo di essere, ma ben presto capirà che ciò non è possibile perchè non si può cambiare fino in fondo, si rimane in qualche modo vittime, prigionieri della propria vita precedente, incatenati alle responsabilità quotidiane dalle quali non è possibile fuggire. Ormai però è troppo tardi anche per lui, il danno è stato fatto ed il borgomastro pagherà le conseguenze della sua condotta, che toccheranno tanto lui quanto la sua famiglia.
E' questo il messaggio che Simenon vuole trasmetterci in un'ottica un po' Pirandelliana: la difficoltà nell'uscire da certi schemi, da certi ruoli e responsabilità vincolanti.
Oltre a questo, altro aspetto non meno importante, sottolineerei il disprezzo di Simenon per la classe borghese, l'importanza nel salvare le apparenze, l'ipocrisia di certi atteggiamenti. Emblema è Van Hamme, l'avversario del borgomastro, che pur di salvaguardare il proprio status quo, la sua leadership politica, non esita a ripudiare ed allontanare da Furnes la propria figlia, rea di avere macchiato la sua immagine con una condotta disdicevole. I borghesi di Simenon sono degli arrivisti, uomini senza scrupoli pronti a colpire alle spalle non appena denotano una debolezza nell'avversario. In questo caso chi subisce questi attacchi nel suo privato è proprio il "Baas", protagonista in qualche modo redento, che nel corso del romanzo evolve e migliora, che vive la propria catarsi e sembra prendere le distanze dalla massa borghese e pettegola, perchè in fin dei conti "il paese è piccolo e la gente mormora".
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Si un unico grande romanzo come scrivi tu, merito della maestria di Simenon!
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