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In vino veritas?
Amsterdam, anni '80. Un adolescente ha una vita indubbiamente complicata, ma chi non ce l'ha. Un padre con, forse, una vita parallela a quella familiare e spesso attaccato alla bottiglia, una madre inadaguata. La sua carriera scolastica si interrompe dopo una lenta agonia, quando a seguito delle sue intemperanze viene espulso dalla scuola. Di qui inizia una vita che mi dispiace definire inutile perchè una vita non lo è mai. In questo caso però il protagonista si arrende, tira i remi in barca, si siede ai bordi del mondo e sta a guardare. Quasi sempre brillo, o molto vicino ad esserlo Arnon tira a campare con lavoretti che non è in grado e non ha voglia di conservare. L'igiene è un'opinione, i rapporti umani sono saltuari ed inconsistenti. Vive tra un bar e l'altro e nell'intervallo tra uo e l'altro frequenta prostitute. Una diversa ogni volta, scelta a caso. L'importante è che sia sempre la prima volta, l'importante è che non ci sia mai impegno. Quindi un ventenne che non ha sogni, speranze voglia di vivere. uno che ha capito che tanto tutto è inutile, meglio non impegnarsi così non si rischia di soffrire, o sbagliare, o amare, o odiare.
Non mi è piaciuto granchè questo libro: a tratti confuso, senza una logica precisa. E' partito abbastanza bene con il racconto dell'adolescenza di Arnon, il primo amore i rapporti coi genitori. Poi i capitoli si susseguono con la descrizione di incontri con le prostitute. Il titolo di ognuno di questi è il nome della ragazza che ne è protagonista. Ogni incontro è sempre più patetico, inutile e lo stesso è per il finale.
Commenti
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Io questo libro me lo segno!