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Tutto potrebbe andare molto peggio
 
Tutto potrebbe andare molto peggio 2016-03-21 23:37:46 68
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68 Opinione inserita da 68    22 Marzo, 2016
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Riflessione di una vita

Frank Bascombe ha sessantotto anni, e' in pensione, e' stato un giornalista sportivo, sedicente scrittore, agente immobiliare, ha vissuto una vita comune a tanti, due matrimoni, due figli, ha sofferto per separazioni e lutti famigliari, ha traslocato ed oggi si ritrova nell' epifania del proprio viaggio esistenziale e ne riannoda i fili, abbandonando ogni speranza in un futuro che non ci sara' e ritornando su avvenimenti passati che hanno determinato il presente.
Riavvolge, così', il nastro di una esistenza comune, fermandosi a sondare e riannodare i temi di una vita.
Se la trilogia precedente ne aveva attraversato la giovinezza, l ' eta' adulta e la piena maturita', accostate a tre stagioni dell' anno, primavera, estate ed autunno, rieccoci, oggi, in un inverno di senilita', alle porte del Natale e dopo un terribile uragano che ha travolto e spento ogni cosa, persino la speranza.
Spogliati di tutto, in quella sottrazione continua che e' la nostra vita, nudi , vulnerabili, e proprio per questo piu' veri, scevri da retaggi storici e culturali, i personaggi di Ford ruotano attorno al nocciolo della vita, i sentimenti, l' amore, i tradimenti, l' amicizia, il dolore.
Frank si ritrovera' a riavvolgere il nastro della memoria, circondato da vecchi amici, dalla ex moglie, da conoscenti scomparsi, da traditori e figure di contorno, che rientrano improvvisamente nella sua quotidianita' in un' ultima sfida che ha poco da chiedere, e da concedere, perche' chi per eta', chi per malattia, chi travolto da quell' uragano pigliatutto, non ci restano se non le macerie di un mondo indirizzato a grandi passi ed inconsapevolmente verso l' autodistruzione.
Frank osserva, dialoga e ragiona prevalentemente con se stesso, perche' il dialogo con gli altri e' precluso dalla propria storia, da un destino segnato, da scelte sbagliate, in quanto " una infinita lontananza e' alla base di tutti noi e ci unisce quanto ci separa, in modo misterioso eppure del tutto adeguato al corso della vita ".
E' per questo che ogni definizione viene meno, o il tentativo di capire e di spiegare il reale ed i sentimenti.
A chi gli chiede " Tu cosa pensi di me ? " non ha una risposta certa da dare, perche' dietro la domanda si nasconde un " io cosa penso di te ".
Nel riassumere la sua vita, Frank vorrebbe semplificare, andare per sottrazione, entrare nel centro delle questioni e togliere la complessita' del linguaggio, ribadendo che la sua e' stata una vita felice.
Ford, come sempre, sa narrare egregiamente, descrive luoghi intrisi di silenzio e di dolore, paesaggi nudi e crudi ma profondamente reali, cosi' come tratteggia in modo esemplare i sentimenti, le relazioni umane e il soliloquio del protagonista, tutti elementi che ne scandiscono la peculiarita' di autore di prima grandezza.
Il suo stile è' asciutto, obiettivo, racconta fatti e persone facendoceli vivere intensamente, assaporare, in una semplicità' descrittiva ricca di contenuti.
I capitoli del romanzo sono quasi racconti unici e scorrono in quella linea continua che e' il percorso di una vita intera.
E la vita, alla fine, con le proprie infinite sfaccettature del quotidiano, rappresenta la sintesi di una esistenza, accettata per quello che è', quasi che il reale significato stia nella presa di coscienza e nella accettazione del proprio essere e di quel destino tracciato e scolpito nella memoria.

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