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La strada
 
La strada 2016-03-07 18:26:53 LittleDorrit
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
LittleDorrit Opinione inserita da LittleDorrit    07 Marzo, 2016
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Il mondo secondo McCarthy

Ho testato sulla mia pelle che addentrarsi inconsapevolmente nella scrittura di McCarthy può portare a serie conseguenze quali: senso di disagio durante la giornata, perdita del senso del tempo e dello spazio, bisogno di isolamento e visioni apocalittiche durante i sogni notturni, o forse sarebbe meglio chiamarli incubi.
Leggere questo autore è davvero un'esperienza al limite dello straordinario.
Il mondo descritto da McCarthy ti buca la pelle come un ago e poi ti si propaga come un siero che ti uniforma agli uomini e alle donne, senza passato e senza futuro giunti lì prima di te, che vagano per luoghi senza nome.
Sai solo di essere in un limbo di terra sospesa tra realtà e paradosso, nel punto esatto dove una mente sana oscilla verso l'insano.
È un libro senza trama ma con una visione.
Un uomo e un bambino, vagano su di una terra senza tempo durante giornate tutti uguali scandite dai loro passi trascinati nella polvere di strade senza nome.
Sono stretti l'uno all'altro e comunicano tra loro attraverso brevi domande e sintetiche risposte a cadenza ripetitiva, come a simulare una litania funebre.
Le loro teste sono sovrastate da cieli di metallo e in lontananza si scorgono orizzonti spettrali, panorami arsi e mari lividi.
L'aria è irrespirabile. Densa. Fumosa.
I loro volti sono emaciati e segnati da un freddo del tutto irriconoscibile che penetra persino nei pensieri del lettore, ghiacciandoli.
Vagano cercando cibo e riparo. Quello è l'unico vero scopo, continuare a trascinarsi su di una terra che non è più quella che conosciamo, quella di cui abbiamo fatto parte e di cui ci hanno raccontato le generazioni precedenti.
Questa terra è stata completamente ridisegnata, quello che c'era non esiste più e gli uomini sopravvissuti sono cambiati.
Sono sagome esangui senza dignità o mostri mascherati da uomini.
Padre e figlio provano a raggiungere la costa.
Il padre è attento a mantenere in vita il figlio e il figlio si aggrappa agli insegnamenti del padre, perché un giorno dovrà cavarsela da solo.
La trama è tutta qui, si annoda e si snoda attraverso il rapporto padre/figlio in un mondo post apocalittico percorso da flashback onirici provenienti da un passato a colori.
Poche pagine che scorrono come oro fuso sotto gli occhi di un lettore paralizzato.
È una lettura psichedelica ed esasperante.
Le parole vanno assaporate goccia a goccia come se si vivesse in un deserto e si necessitasse di acqua.
Lo stile di McCarthy è raffinatissimo, potente, una parabola discendente che si aggrappa ad una speranza che fluttua nell'aria, ma che non si riesce mai ad agganciare del tutto.
Un finale un po' scontato, da movie americano, che mi ha fatto sorgere una domanda: "perché voler a tutti i costi sostenere l'umana speranza quando, per tutto il tempo, la storia mi convince insistentemente che è persa da tempo?
Avrei preferito un finale filosofico e alternativo.
Una via d'uscita che aprisse nuove domande.
Così non è stato ma per me è ugualmente un piccolo capolavoro di scrittura.

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Commenti

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bello ritrovarti cara Marcella con un commento così forte; si percepisce quanto il romanzo ti abbia colpito.
è l'unico di Mc Carthy che ho letto finora ed ho provato le tue stesse emozioni.
Ciao Silvia, hai visto? A volte ritornano....ti ringrazio e sono felice di ritrovarti sempre qui...tu sei un po' qlibri per me. McCarthy mi ha colpito davvero e non potevo non recensirlo. Una scoperta straordinaria. Un abbraccio....buon proseguimento
Marcella, il tuo commento è veramente molto bello.
A me il finale ha fatto l'effetto di un balsamo sulle ferite di una lettura tanto aspra.
In risposta ad un precedente commento
LittleDorrit
08 Marzo, 2016
Ultimo aggiornamento:
08 Marzo, 2016
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Ti ringrazio Emilio. La Stessa cosa vale per me....un finale che mi ha lasciato tanta insoddisfazione e che non mi sarei aspettata da uno scrittore così perfetto stilisticamente. Peccato.
Che bello ritrovarti qui! Un commento bellissimo! Io devo ancora affrontare questo autore...
Grazie cara Anna. Ho avuto un lungo periodo di stanchezza. Ero poco ispirata e molto spesso a disagio. Adesso sto riprendendo pian piano quelle che erano delle buone abitudini. Non voglio lasciare nel dimenticatoio alcune letture meritevoli. Questa è una di quelle. McCarthy è stato una scoperta folgorante. Ormai sono perdutamente sua. ;)
Valerio91
10 Marzo, 2016
Ultimo aggiornamento:
10 Marzo, 2016
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Ciao Marcella!
Sei tornata alla grande con una bella recensione di una grande opera, di quello che è il mio autore preferito. Un autore difficile e non per tutti, credo che "La strada" sia la sua opera più fruibile dalle masse insieme a "Non è un paese per vecchi".
Il suo capolavoro però è certamente "Suttree", ma è solo per chi sa reggerlo... Come la maggior parte delle sue opere, d'altra parte.
Complimenti e bentornata!

Vale.
In risposta ad un precedente commento
LittleDorrit
10 Marzo, 2016
Ultimo aggiornamento:
10 Marzo, 2016
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Ciao Valerio, sono felice di ritrovare anche a te insieme a tanti altri amici. Concordo con tutto quello che hai detto. La strada è sicuramente il romanzo più commerciale ma nonostante questo non di facile accesso se lo si vuol guardare da vicino. Suttree sarà il prossimo romanzo che leggerò di questo autore. Fino ad adesso solo la strada e il Buio fuori che è un vero e proprio romanzo di frontiera. È proprio quella frontiera che sto eplorando con i miei ultimi acquisti. Ti ringrazio....un abbraccio
Concordo col tuo bel giudizio, soprattutto sul finale, che guasta un po' l'insieme.
Eccoti....bentornata :) .c'eravamo già scambiate brevi opinioni su questo libro....grazie davvero :)
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