Dettagli Recensione
Brummies are coming
Un gruppo di amici. Tra chi va, chi viene, chi si arrabbia, chi scappa, chi rimane chiuso in sé stesso, chi viene allontanato, attraversiamo quel periodo di proteste, disagi sociali e punk. I brocchi, gli sfigati di turno, che poi tanto sfigati non sono, rappresentano quasi nella loro totalità la stratificazione sociale britannica degli anni '70. In una forma mista tra il ricordo in memoria dei vecchi tempi al pub davanti ad una pinta di birra, l'autobiografia e l'articolo di giornale, Coe ci fa respirare l'aria di Birmingham, delle sue ciminiere, dei canali, delle Midlands. Con uno stile leggero, ironico e spensierato affrontiamo i turbamenti adolescenziali, i primi amori, le grandi aspirazioni. Gli eventi storici rimangono in secondo piano, sono uno sfondo che non tocca i nostri ragazzi, così vicini e legati alla Storia ma tutti presi dalle proprie storie personali. Il loro presente entrerà prepotentemente nei loro destini solo in occasioni ben definite, ma cambierà loro la vita. Tra paura dell'Ira, lotte proletarie, razzismo e albori della musica di rivolta vediamo un gruppo crescere, iniziare a prendere decisioni ed entrare nell'età adulta. Le loro vite rimangono aperte, non meglio definite, rimandando i destini dei Brocchi al "Circolo chiuso", pubblicato da Coe tre anni dopo.