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Tante vite da una vita
Le prime bellezze che emergono da questo libro sono il talento per la scrittura di Magda Szabò e la sua capacità di creare personaggi ben definiti e indimenticabili: ogni professore, alunno, bidello, postino, inserviente, impiegato, muratore, passante... Non ce n'è uno che non lasci il segno.
Il suddetto romanzo è infatti un affresco di anime e volti. Un cerchio che si allarga sempre di più e in cui tutto torna in un multiplo ciclo di vite. Nulla avviene per caso e tutti coloro che cercano qualcosa, finiscono sempre per trovare tutt'altro, nel bene e nel male, nel più e nel meno.
La piccola Sofia del titolo, pur essendo il fulcro da cui prende avvio la storia, è solo una dei tanti protagonisti: la sua assidua e disperata ricerca la porta più in là di quanto credesse, la costringe a confrontarsi con se stessa, le sue paure, i suoi dubbi, a riscattarsi agli occhi del mondo che la vede come una persona debole, schiva, imbranata, poco intelligente. Ma, soprattutto, la aiuta ad aprirsi con le persone, a trovare quell'amore che credeva di aver perduto per sempre con la morte dell'adorato padre, avendo un rapporto molto conflittuale con la madre, che la denigra spesso per le sue imperfezioni, incapace di capirla realmente, ritenendola quasi un peso.
Con la sua dolcezza, sensibilità e pazienza (qualità offuscate da un'immane timidezza e disagio), Sofia conquisterà e aiuterà tutti quelli che la circondano, in particolar modo Istvàn Pongràcz, temuto usciere della scuola che frequenta, andando oltre le apparenze, la rudezza e l'asprezza di quest'ultimo, cogliendo quei tragici e reconditi segreti che pochissimi sanno trovare.
Chi legge questo romanzo, si ritroverà più ricco di prima, nonché appena uscito da lago colmo di sentimenti puri e toccanti.
Da non perdere.