Dettagli Recensione
Amore a prima vista.
Credo sia stato amore a prima vista. Non quello fra i protagonisti, quello tra me e questo libro.
Non so bene a cosa sia dovuto, forse al mix perfetto tra ironia e serietà.
Non saprei. Sta di fatto che posso finalmente dire che questo libro mi ha distrutto in mille pezzi e subito dopo ha cominciato a ricostruirmi senza che io me ne rendessi davvero conto.
La semplicità e l'intensità del libro sono riuscite a coinvolgermi come se le decisioni di Will e Lou dipendessero da me, o come se queste dovessero cambiare completamente la mia vita. Cosa che, in fondo, è vera.
Avevo le scene del libro, le frasi, in testa per tutto un tragitto che oggi ho percorso a piedi e devo ammettere che il solo pensiero di quest'opera mi ha rassicurato in un modo strano.
Avete presente quando per un qualche motivo vi sentite infastiditi, nervosi? Ecco, in quel momento son riuscita a trovare una leggera sensazione di calma dovuta a questo libro.
E sarò sincera, tutto questo non può che farmi amare ancor di più questo scritto.
Louisa Clark è una di quelle classiche ragazze tranquille, quelle che mai andrebbero a disturbare un vicino, anzi. Sembra una ragazza sulle sue, con troppi pesi sulle spalle per i suoi ventisei anni, nonostante ciò non sembra essere 'sbocciata' appieno.
Ma può mai un fiore sbocciare completamente in assenza di cure specifiche? Non credo.
E questi accorgimenti non sarà propriamente lei a metterli in risalto, se non Will.
Will Traynor potrebbe essere l'esatto opposto di Louisa sotto alcuni aspetti. Il suo bocciolo era sbocciato da un po' quando qualcuno ha deciso di reciderlo senza rimedio.
Vivere ancorati ad una sedia a rotelle, sempre sotto le cure di qualcun altro, non è facile da sopportare per lui. E chi mai può negare qualcosa simile davanti ad un uomo dinamico che, di punto in bianco, non può più decidere per sè?
Will scorbutico. Louisa solare. Will pessimista ed introverso. Louisa ottimista ed impacciata.
Se la leggenda dice che gli opposti si attraggono dobbiamo crederci?
Nonostante queste parole, però, tutti gli opposti hanno un qualcosa di simile. E questo qualcosa di simile li porta a trovarsi in perfetta sintonia l'uno con l'altro, così come lentamente è successo con i due protagonisti.
Il fatto che Will fosse costretto a una sedia rotelle non gli ha comunque impedito di donare tutto il possibile a Louisa che, nonostante tutto, riconosce ogni minimo gesto ricevuto da quell'uomo che, in fondo, non è così antipatico e scorbutico come vuole far credere.
Il libro non presenta questi temi con una pesantezza che alle volte sarebbe lecito aspettarsi, anzi. Riesce a tenere un 'clima' -se così lo si può definire- abbastanza leggero. Tra una battuta e l'altra, tra una confessione ed un ricordo è facile per il lettore perdersi tra le vicende presenti e passate dei due protagonisti, e di tutti coloro che arricchiscono la storia.
Nonostante questo, però, il tema della malattia di Will e delle privazioni reali che contraddistinguono queste malattie non sono per nulla ignorati, anzi.
Questo libro riesce ad essere una spia, diciamo. Mette in luce molti problemi a cui noi molto spesso non ci pensiamo. Non è solo una storia d'amore travagliata e logisticamente complessa, ma è di più. E' il racconto di una malattia inguaribile che può solo peggiorare. E' il racconto di una vita ribaltata, di vite ormai incontrollabili da se stessi. Perchè nonostante questo sia un libro vi sono tantissime persone che, sfortunatamente, vivono nella stessa condizione di Will.
Il problema dell'eutanasia, appunto, è un qualcosa che spesso è sulla bocca di tutti. E qui avete una versione distinta riguardo al tema. Tema che viene espresso sotto molte sfumature, cercando di racchiudere anche i pensieri di tutti coloro che stanno intorno a Will, comprendendo anche i suoi, certo.
Ovviamente essendo un libro 'rosa' si concentra di più sulla parte riguardante l'amore, ma non si può certo dire che il libro finisca là.
Le frasi che Will ogni tanto dedica a Lou sono, alle volte, fin troppo sagge. Dico fin troppo perchè alle volte dice tutto ciò che noi cerchiamo di rimandare. Ci sembra tutto così ''permanente'' come se fossimo in una campana di vetro, ma non lo siamo affatto. Come se situazioni simili fossero distanti anni luce da noi.
Possiamo dire di essere davvero felici qui, così?
Will, in una scena del libro, chiede alla nostra protagonista se si sente davvero felice chiusa in quel piccolo paesino dove la storia è ambientata.
E lei rispondendo di sì suscita in Will una seconda risposta; mentre lui sostiene che non dovrebbe esserlo, che dovrebbe essere altrove a vivere una vita più grande, se così si può dire, ho pensato che tutto quello fosse una metafora.
Non si parla solo di paesi piccoli, con le stesse persone, si parla di routine, si parla di assenza di nuove emozioni, esperienze. Si parla di essere 'arenati' senza sapere davvero a cosa serva tutto quello sforzo se, alla fine, tornando a casa non ci sentiamo neanche appagati, felici.