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Una droga di carta e parole
Più o meno tutte le persone hanno quel momento nella loro vita in cui scoprono (o riscoprono) il piacere della lettura dopo aver "assaporato" un bel libro. E una delle tante ripercussioni è che la voglia di leggere diventa intensa e insopprimibile.
Ma cosa succede se questa voglia raggiunge conseguenze estreme?
E'quello che Alan Bennett ci racconta prendendo come protagonista un personaggio "insolito": la regina d'Inghilterra.
Pur non pronunciando mai esplicitamente il suo nome, in questo piccolo libretto assistiamo alle vicende della British Queen che, assuefatta dall'evocativo e dilettevole potere della letteratura appena scoperto, non riesce più a farne a meno, portando sempre e ovunque con sé un romanzo, leggendo tutte le volte che può, parlando soltanto delle proprie letture con le persone, consigliando e regalando libri a destra e a manca, arrivando al punto di trascurare i suoi doveri reali ed esasperando non poco i membri della corte, che tenteranno di tutto per riportarla coi piedi per terra.
Unico suo alleato sarà Norman, servo di corte, nonché primo procuratore del galeotto libro a Sua Maestà.
Pur nelle sue novanta pagine, nel suo linguaggio semplice e narrazione essenziale, Alan Bennett fa sorridere tramite eventi sì abbastanza surreali ed esagerati, ma anche grazie ad un punto di vista forse inusuale e proprio per questo avvicinandolo al lettore nella pura consapevolezza che una bellissima passione come la lettura può accumunare tutti indipendentemente da chi si è e regalando felicità come nient'altro al mondo.