Dettagli Recensione
Protagonista è il vuoto
E’ una lettura che infonde un grande senso di tristezza. Perché ti dà la sensazione di una vita che si trascina, di un senso di noia, di un senso di sopravvivenza passiva, che è una sensazione che a volte provo e che mi spaventa, perché mi pone tanti interrogativi sul senso di tutto questo. Leggi e sei schiaffeggiato dalla fragilità giovanile e dalla forza della vecchia. Osservi personaggi e ti interroghi su tanti perché del loro vivere così. Sulla necessità che l’immobilità esploda. Per dare un senso, per mettere i puzzle della vita ognuno al proprio posto e capire il disegno, perché non si può andare avanti così. Fra le tre diverse parti in cui si può scomporre il romanzo, ho preferito la seconda, che ha come protagonista il mare, perché è quella più intima ed interiore. Protagonista assoluto di tutta la storia rimane comunque il vuoto. Che si sente dentro. Che si ha attorno. Sul quale ci si chiede: ma perché? oppure: ma è tutto qui? Il senso di rinuncia alla felicità, in nome di una vita che ci si auspica almeno tranquilla. E quando si pensa così vuol dire che si è davvero tanto stanchi di soffrire.