Dettagli Recensione
Misterioso e giovanile
Spoiler all'interno. Ho iniziato a leggere questo libro senza lanciare nemmeno uno sguardo alla trama, affidandomi al titolo che già si annunciava alquanto enigmatico. L'enigma è un elemento che si protrae per l'intero romanzo e che accompagna la lettura fin all'ultima pagina. Viene ribaltata la classica concezione del romanzo che accoglie la fortuna nella sfortuna: con la morte del marito, Simon Sauvelle si ritrova a dover abbandonare la sua amata Parigi a causa delle ristrettezze economiche ed assieme ai suoi bambini, Ierene e Dorian, a sostenere il trasferimento in un piccolo paesino della costa nordica dove diventa governante presso l'immensa e misteriosa dimora di Lazarus Jann, famoso costruttore di giocattoli. Il primo approccio con la nuova occupazione risulta ai protagonisti più che inquietante: la casa del giocattolaio è ricca d'invenzioni che sembran possedere un'anima e vita propria, con il maggiordomo portinaio che non è altro che un robot. Ma quelle mura nascondono un difficile passato ed un presente terrificante. Dopo aver narrato una storia parallela a quella reale, Lazarus rivela il suo passato misero e triste che grazie ad un giocattolaio, prende una piega addirittura sovrannaturale, e la sua anima nera come la pece viene intrappolata in un'ampolla di vetro. Tutto è taciturno ed ordinario finchè una giovane ignara, Hanna, non libera l'anima del povero Lazarus e dopo quest'avvenimento nulla è come in precedenza... E la stessa vita dei Sauvelle viene scompigliata e messa in pericolo. In "Le luci di settembre" riemerge il Carlos Ruiz Zafón scrittore di narrativa per ragazzi. Un libro ricco di sfaccettature misteriose ed intrecci amorosi con un sottofondo di costante adrenalina e spirito d'avventura. Durante la lettura v'immergerete in un mondo che rasenta il fantasy e sentirete che non si è mai troppo grandi per usare l'immaginazione.