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Stoner
 
Stoner 2016-01-01 14:59:32 lapis
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
lapis Opinione inserita da lapis    01 Gennaio, 2016
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Era se stesso, e sapeva cosa era stato

Relegato a dormire su un divano in una gelida veranda, alienato nella sua stessa casa. Una moglie fredda ed egoista che si accanisce su di lui con piccole meschinità quotidiane e vendica la sua infanzia anaffettiva negandogli la tenerezza di un legame paterno. La desolante assenza di amici. Lo studio, la lettura e l'insegnamento come unico rifugio, svolti con passione e dedizione, ma sempre nei binari dell'ordinarietà.

Ecco Stoner, un uomo che di certo le bilance del successo condannerebbero al fallimento. Al giorno d'oggi sembra che la vita si misuri in quantità: quanto ammonta lo stipendio, quanti amici ti telefonano per il compleanno, quanto si è ammirati. Ma se la vita si giocasse su un piano diverso, un piano interiore dove spariscono misure e paragoni e non restasse che l'aderenza al proprio essere?

Stoner non ci appare mai demoralizzato, affranto, depresso. Affronta le disillusioni con rassegnazione, continua la sua vita con dignità e attinge forza dalla propria integrità, dal proprio buon cuore, dalla tenace fedeltà a se stesso. Si nega l'unica possibilità di amore non a causa delle convenzioni sociali imposte dall'epoca ma per non rinunciare allo studio, che rappresenta l'unica forma di focolare sicuro che abbia mai conosciuto e l’unica scelta che non lo abbia deluso.

Egli vive in fondo la vita che tocca alla maggior parte di noi, una vita semplice, di anonimato e difficoltà, alternati a fugaci momenti di fortuna. Ed è proprio questo che rende il romanzo così malinconico, straziante ed emotivamente toccante.

Sono pagine di eccezionale qualità e intensità, che incantano nella loro assenza di artifici o colpi di scena. Una penna straordinaria riesce a catturare con le parole sensazioni che credevamo solo di poter sentire ed è capace di inciderle nella mente e nel cuore, in quel luogo dove trovano dimora la compassione, l’affetto, la malinconia.

Nel mio cuore è lo stesso luogo dove quest’anno si è insediato il Morris Bober di Malamud. Non voglio fare paragoni ma ho trovato una certa affinità tra le emozioni che mi hanno suscitato questi due personaggi, con la loro profondità interiore, la loro pura mitezza, la loro vita silenziosa resa unica da una scrittura che ha la stessa grazia, pacatezza e sensibilità dell’animo dei protagonisti.

Romanzi potenti e commoventi. Romanzi che ti lasciano qualcosa in più di qualche ora in buona compagnia, ti fanno guardare alla tua vita e per questo fanno anche un po’ male. Romanzi che riescono a riconciliare davvero la narrazione alla vera vita.

Le mie parole mi sembrano in fondo piccole e insignificanti rispetto a romanzi così, ma voglio lo stesso iniziare il 2016 con questo commento. Per augurare a tutti un nuovo anno di letture così belle!

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Commenti

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Bel commento. Anche a me il libro è piaciuto molto.
In risposta ad un precedente commento
lapis
02 Gennaio, 2016
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Grazie Emilio, sempre gentile nei tuoi commenti :)
Davvero un bel libro, che ho scoperto leggendo sul sito le vostre opinioni.
siti
03 Gennaio, 2016
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Ciao, quando ho letto Malamud di Una nuova vita, pur avendo conosciuto Stoner solo dalle recensioni, ho avuto la stessa percezione tua. Bel commento e belle riflessioni sulle quantificazioni odierne: le condivido pienamente.
In risposta ad un precedente commento
lapis
05 Gennaio, 2016
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Grazie, Laura. Le tue parole mi fanno davvero piacere.
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