Dettagli Recensione
Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte,
"Paula" di Isabel Allende, pubblicato nel 1995, è stato scritto in un momento particolare della sua vita, un momento in cui ha dovuto mettersi alla prova e confrontarsi con la realtà: sua figlia si ammala improvvisamente a causa della porfiria, malattia genetica rara che non è mai stata studiata approfonditamente, e subito dopo entra in coma. Così dopo diversi giorni passati in ospedale incomincia a scrivere. Scrive per sentirsi vicino a sua figlia, per farle compagnia, e soprattutto per sfogarsi. La scrittura diventa per lei un vero e proprio mezzo di salvezza. Mentre è accanto alla figlia scrive sul suo solito blocco di fogli gialli e riflette nel libro le sue ansie e riflessioni attuali, e contemporaneamente racconta la sua storia. Presto quella che inizialmente sembrava una lettera si trasforma in un romanzo autobiografico. Ora non vediamo più Isabel Allende come una scrittrice, ma come una madre protettiva, che racconta alla figlia tutti i suoi segreti più intimi, tutti i suoi sbagli, le pene sofferte, gli amori finiti... Tutto questo con un pizzico di nostalgia per il passato. Nel corso del libro vediamo un'evoluzione: dalla speranza sempre presente per il futuro della figlia si passa alla rassegnazione. I giorni passano, ma nulla cambia così piano piano la Allende si prepara mentalmente a ciò che sta per accadere. Una delle cose che più mi ha colpita è la visione del rapporto tra morte e vita con cui la Allende affronta la situazione. In questo caso la morte è sicuramente una perdita dolorosa per i parenti e gli amici ma è una liberazione per l'anima di Paula, una liberazione per la sua anima che continuerà a vagare e a fare compagnia nei momenti difficili alla sua famiglia "Per favore non siate tristi. Sono sempre con voi, più vicina di prima"
Questo romanzo è qualcosa di veramente unico, prima ti coinvolge e poi un attimo dopo ti travolge, lasciandoti alla fine dell'epilogo un vuoto interiore. Finisci con il piangere insieme alla Allende e a condividere il suo dolore per il destino tragico della figlia, quella giovane ragazza a cui nel frattempo ti eri affezionata tanto da sentire di conoscerla come una sorella. Che dire, assolutamente consigliato.
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