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CHIUNQUE PUÒ ESSERE UN EROE
Ed Kennedy è un ragazzo di 19 anni che fa il tassista. Per caso, un giorno, sventa una rapina in banca e diventa eroe nazionale di cui tutti i giornali parlano. Da quel giorno in poi incomincia a ricevere degli stani messaggi impressi su delle carte da gioco che gli vengono recapitate in busta in forma anonima e in modo segretissimo: Ed deve recapitare il messaggio alle persone a cui sono riferite le righe scritte nelle carte.
Il personaggio principale, Ed, con cui ci si può tranquillamente impersonificare, è un ragazzo qualunque: giovane, inesperto e insicuro, con una bassa autostima, che deve scontrarsi necessariamente con la realtà, che a differenza sua, è spietatamente sicura di sé.
E' proprio la sua normalità di ragazzo qualunque che permette all'autore dei messaggi di inserirlo in un progetto che gli cambiare la vita e gli farà capire che può essere più di quel che è, se solo si impegna.
La morale della storia è infatti questa: qualunque essere umano. spinto da una forte motivazione e dalla necessità, può andare oltre le sue capacità e superare i propri limiti senza paura e ripensamenti.
Ed, infatti, da eroe nazionale di un giorno, diventa eroe quotidiano in grado di cambiare il destino delle persone anche a costo di fare a botte o commettere un omicidio.
Il disegno ingegnoso di cui è protagonista ci dimostra che non è necessario fare grandi azioni o avere una grande fama per diventare eroi: lo si può essere tutti i giorni dedicando del tempo, un sorriso, un aiuto agli altri e dimostrare a sè stessi quanto vale la nostra presenza nel mondo.
Se stimolassimo la parte più insicura di noi stessi, scopriremo di quante azioni straordinarie siamo capaci.
Ed è il messaggio, non il messaggero e lo capisce anche lui alla fine di tutto.
La storia è raccontata in prima persona da Ed con il linguaggio tipico giovanile, a tratti con presenza più o meno massiccia di parolacce ma comunque i testo è scorrevole e leggibile. I personaggi amici di Ed contribuiscono a rendere la storia avvincente e sopratutto occupano il loro spazio e collaborano col protagonista principale senza intralciarne il percorso, del che è il fulcro di tutto.
Nella conclusione viene esplicitamente scritta la morale, il messaggio che vuole dare l'autore al lettore. La riflessione viene spontanea.
E' decisamente un libro per tutti ma molto meno impressionante di "Storia di una ladra di libri", capolavoro che Mark Zusak non è riuscito ad eguagliare nè nella trama nè nel contesto. Una similiutidine tra i due libri però la si può notare nella forte componente psicologica dei personaggi e nella voglia dell'autore di mandare un messaggio riflessivo a chi legge la storia con la speranza che possa lasciare il segno come libro da cui trarre un insegnamento.