Dettagli Recensione
Milo & Carole - Tom & Billie
Tom Boyd, 36 anni nonché autore del best seller "La trilogia degli angeli" non è più sé stesso dopo la rottura con la pianista-modella francese Aurore.
Milo Lombardo, trentaseienne ex appartenente della mara salvatrucha, è attualmente l'agente dello scrittore. Segretamente è innamorato di Carole Alvarez, 33 anni, poliziotta, cresciuta insieme ai ragazzi e a sua volta vittima delle ingiustizie della vita, assiste giorno dopo giorno alla disfatta di quell'uomo che con la sua arte di scrivere ha salvato il terzetto dalla strada, dalla droga, dalla prostituzione.
La dipartita di Aurore fa cadere Boyd nella disperazione, non riesce a dare un senso a quanto accaduto, credeva che lei fosse l'ultima ed invece, da un giorno all'altro, lo ha lasciato senza una spiegazione, una ragione effettiva, un apparente motivo.
E quando credeva che fosse ormai tutto perduto e che la sua esistenza fosse destinata all'oblio ecco apparire, in una notte di temporale, una misteriosa donna che si dichiara essere Billie; uno dei personaggi della sua trilogia “caduto” misteriosamente fuori dal suo romanzo. Soltanto tornando a scrivere e completando l'opera essa potrà tornare a casa.
Il romanzo muove parallelamente le storie di Tom e Billie e di Milo e Carole, archestrando con buona maestria le varie vicissitudini e i misteri che si celano dietro ciascun protagonista.
Di diversa intensità rispetto ad altri scritti di Musso, “La ragazza di carta”, offre al lettore una storia piacevole da leggere, che fatica a partire ma che si riprende intorno alla metà. Non nascondo che tra le due, sono stata maggiormente affascinata e conquistata dalle vicende secondarie relative a Carole e Milo più che a quelle relative a Billie e Tom.
Una peculiarità dello scritto è la capacità di connubiare perfettamente immaginazione e realtà; le due dimensioni si compenetrano, si intercambiano, esistono l'una in funzione dell'altra. Lo stesso romanzo è vivo solo perché letto. Non basta infatti che un autore lo scriva, affinché questo possa realmente diventare realtà è necessario che il lettore lo faccia proprio, lo renda palpabile con la sua immaginazione facendo si che le storie narrate e i personaggi presentati costituiscano un qualcosa di appartenente al suo universo personale magari attribuendo agli stessi caratteri e/o interpretazioni che per primo l'autore non gli avrebbe dato.
In conclusione, anche in questo caso, Musso è abile nel mescolare elementi romance e fantasy, nel narrare più storie d'amore e non contemporaneamente (ho riscontrato infatti questo elemento in quasi tutti i suoi romanzi che ho letto), nel creare la giusta suspence tra una sequenza e l'altra. I suoi personaggi sono quasi tutti individui nati dalla bassa società, vittime cioè della povertà, della criminalità, della droga, individui che credendo in loro stessi e in “un'altra possibilità” riescono ad uscire da quella che sembrerebbe essere la strada già scritta per loro.
Con passione ci insegna a vedere oltre a ciò che abbiamo, a credere in noi, a rifiutare le scappatoie che le sostanze stupefacenti, l'alcool e le cd “vie più facili” fanno credere essere la soluzione a tutti i problemi.
Non forse il suo elaborato più bello, ma sicuramente meritevole di essere letto.
«Forse non aveva più lavoro né casa né macchina. Ma gli restava Carole. Aveva perduto tutto. Tranne l'essenziale ».
« La lettura è un patto di generosità tra l'autore e il lettore: ognuno fa affidamento sull'altro, ognuno conta sull'altro ».
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Bella presentazione del libro e dello stile dell'autore, scrittore che ancora non conosco.