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Amsterdam
 
Amsterdam 2015-12-26 10:20:24 cinecris
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
cinecris Opinione inserita da cinecris    26 Dicembre, 2015
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La tragedia poco seria di due amici perbene

Clive e Vernon vivono lo struggimento di avere perso definitivamente una di quelle donne che ci è stato solo concesso di sfiorare, creature chimeriche nate per lasciare dietro di sé una lunga scia di agrodolci rimpianti.
La storia prende avvio durante la celebrazione del funerale di Molly dove, fra una miriade di amanti risaputi, presunti o mai nemmeno sospettati, i due amici giurano di assistersi reciprocamente e di darsi dolce morte nel caso capiti loro di essere invasi da un male fosco e ottenebrante come quello che aveva confuso nella ragione, prima che uccisa nel corpo, l'amata Molly.
Di questo romanzo all'apparenza dai toni crepuscolari presto s'impadronisce uno spiritello dissacratore e sulfureo, che si diverte a mettere i due protagonisti di fronte a dilemmi morali che ne saggeranno l'integrità morale.
E' eticamente corretto che il direttore di giornale Vernon contravvenga alla sua deontologia professionale e usi foto private per porre fine alla carriera di un pur spregevole candidato primo ministro, xenofobo e reazionario?
E cosa pensare dell'"omissione di soccorso" di cui si rende protagonista il compositore Clive, che per preservare un momento di ispirazione creativa rinuncia a difendere una donna minacciata fisicamente da un uomo misterioso?
Le loro scelte saranno dettate da un egoismo tanto più evidente quanto più viene giustificato con nobili ideali. Ciechi sulle proprie responsabilità ma molto attenti a non perdonare niente all'altro, i due amici si trasformano in giudici spietati, le cui scelte finali non potranno essere più imprevedibili, frutto della radicale incapacità di comprendere e simpatizzare con gli altri.
Il romanzo, scritto con penna affilata e asciutta come si conviene alla satira, rappresenta dunque in chiave ironica quel "deserto morale" di cui si parla dalla fine del secolo ventesimo, e che altro non è se non il trionfo dell'egoismo più banale e pusillanime mai visto affacciarsi sulla scena della storia, da quando il trionfo integrale del sistema capitalistico impone un solo modello di uomo, di economia, società e cultura.
Il testo è di facile lettura e divertente. Lo consiglierei come lettura da spiaggia e, in generale, per momenti di svago in virtù dei capitoli brevi e la scrittura scorrevole: alternativa di sostanza ai romanzi da ombrellone, "Amsterdam" fa riflettere e passare un paio di piacevoli pomeriggi.

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