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Una nuova vita
 
Una nuova vita 2015-12-23 10:53:03 siti
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Stile 
 
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siti Opinione inserita da siti    23 Dicembre, 2015
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L’ultimo dei pionieri

A New life apparve negli USA nel 1961, arrivò in Italia grazie ad Einaudi già nel 1963. Minimum fax lo ripropose giustamente nel 2007: doverosi i ringraziamenti!

È un’opera interessantissima per una serie di motivi se non vi bastassero un incipit meraviglioso, una prosa carezzevole e lenta, un protagonista magnetico e di conseguenza l’essere travolti dall’insieme perché Malamud riesce con pochissimi elementi e fin da subito a catturare tutta l’attenzione del lettore offrendo uno spaccato esistenziale degno di quelli dei più celebri protagonisti della letteratura. Eppure, paradossalmente , questa è solo la storia di Seymour Levin, un fallito momentaneamente galvanizzato e redento dall’accettazione della sua candidatura quale assistente presso un piccolo college nel remoto West. Cosa lo spinge ad abbandonare le luci di New York? Cosa lo attende nella terra dei pionieri? Riuscirà ad ambientarsi? Migliorerà? Crescerà? Si realizzerà? E se sì a quale prezzo? E se no, perché? Assistiamo ad una redenzione? Ad un’iniziazione? Ad un rinnovamento? Tutte queste domande vengono sapientemente stimolate dalle grandi doti del narratore che si diverte a sorprenderci riservando alla sua creatura uno scatto memorabile, in tutti i sensi.

La narrazione è abbellita dalla descrizioni degli stupendi scenari paesaggistici dell’Oregon che contribuiscono a sopperire alle prime discrepanze che il nostro caro Sy registra , suo malgrado, rispetto alla prima e superficiale impressione suscitatagli dal cordiale e favoloso ambiente del Cascadia college. Eachester, la cittadina nella quale vive, non è altro che il condensato del maccartismo più ostinato; l’ambiente universitario è mediocre e conservatore, contribuisce dignitosamente a mantenere basso il livello intellettuale: al bando barbe ( pericolosamente marxiste), scapoli e cervelli. Espressioni incisive aiutano a inquadrare la situazione:”Hanno passato tanti di quegli anni al camposanto da farmi dubitare che torneranno in vita”. Chi ha segnato i tempi con atteggiamenti indipendenti e comportamenti “rivoluzionari” nel brutto momento in cui “l’America era nel senso migliore di una brutta parola, antiamericana”, è ancora ricordato come il peggiore dei dissidenti. L’anno accademico accompagna il succedersi lento delle stagioni e dopo tre mesi dall’arrivo ,Sy paga il pegno “indipendenza” con la solitudine. Quando l’ambiente smette di sussurrare e alludere lo fagocita, offrendogli un’ennesima agognata svolta alla propria esistenza, gli promette un futuro pianificabile salvo poi vomitarlo come un cibo mal digerito. Le paure che spesso lo bloccano, lentamente svaniscono, egli si fa più ardito e per non tradire questo nuovo io si avvia verso la svolta”vera” della sua vita senza volerlo davvero.La sua esistenza si sarà dunque nuovamente involuta ed evoluta lasciandolo incapace di affermarsi.

Malinconicamente lo consegno ai prossimi lettori ancora irritata dalla gradevolissima vena comica con la quale questo eccellente narratore lo congeda dalla nostra attenzione. Imperdibile!

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
La coscienza di Zeno
Revolutionary Road
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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E sì, lo si riconosce da quella vena comica. E' come se non si volesse affezionare o prendere sul serio i suoi personaggi fino in fondo e allo stesso tempo ridesse del lettore che è ormai completamente coinvolto nella storia. Ti resta l'impressione che ti prenda un po'in giro ma nel suo modo intelligente per cui lo perdoni.
Ciao Laura.
Il tuo commento, molto bello, è convincente : mi annotò subito il titolo del libro.
Grazie Laura per questa segnalazione! Ne prendo nota e lo leggerò senz'altro! Bellissima recensione, come sempre!
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siti
23 Dicembre, 2015
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Grazie Mario, la reminiscenza delle tue recensioni mi ha portato ad uscire dalla libreria con questi minimum fax e tutti al 50% ...evidentemente dalle mie parti non l'hanno ancora scoperto. Oggi m i sono arrivati anche "Il commesso" e "L'uomo di Kiev", che curiosità ma che timore di finirli subito.
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siti
23 Dicembre, 2015
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Grazie Emilio, curiosa di sapere che sensazioni susciterà in te e lo stile e il personaggio.
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siti
23 Dicembre, 2015
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Grazie Anna Maria, il libro pullula anche di citazioni letterarie che penso ti saranno gradite.
Anch'io lo prendo in consegna dalle tue mani. Ma non essere malinconica, guarda quanta continuità hai creato! Ciao :-)
Bruno
bellissimo commento , ma per favore non accostiamo questo romanzo a "La coscienza di Zeno!". Malamud non mi ha mai convinto completamente , il plot do ogni suo racconto o romanzo è sempre lo stesso.
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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